Lo spumante, come e dove nasce?
Lo spumante già all’epoca dei Romani era conosciuto come il “vino con la spuma” ma dobbiamo attendere la seconda metà dell’Ottocento per la nascita delle grandi case produttrici tutt’ora famose.
Lo spumante è un vino con aggiunta di anidride carbonica, può essere prodotto con qualsiasi vitigno e vanta una gradazione alcolica di circa 15,3%Vol. (12,1 g.).
Si tratta di una rifermentazione del vino, ottenuto con la vinificazione in bianco, al quale vengono aggiunti zuccheri e lieviti selezionati.
Per produrre lo spumante i metodi sono tre:
Metodo Charmat, quello Classico e il metodo Ancestrale.
Il primo nasce da vini bianchi fermi: dopo aver subìto una prima fermentazione ne subiscono una seconda in autoclavi di acciaio, a temperatura e pressione controllate, con l’aggiunta di lieviti e zucchero. Durante questa fase, che dura da 30 giorni a 6 mesi, i lieviti “mangiano” gli zuccheri e li trasformano in alcol e anidride carbonica, dando vita alle caratteristiche bollicine.
Metodo Classico:
effettua la seconda fermentazione, la spumantizzazione e avviene in bottiglia.
Il meno noto è il metodo Ancestrale, ossia una pressatura leggera dell’uva per estrarre lieviti indigeni presenti nella buccia dell’uva.
Per terminare, diciamo che il Prosecco è prodotto in 5 province venete e 4 friulane (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine).
Il vitigno utilizzato a bacca bianca per il prosecco è la Glera che utilizza l’85 % delle uve.
È il vino italiano più esportato all’estero, ma anche molto imitato: Kressecco e Semisecco uno dei nomi più stravaganti!