Non è facile scrivere di una personalità quale Antoni Gaudì
Il personaggio a cui mi accingo a descrivere è rimasto nella storia e addirittura le sue opere sono Patrimonio dell’Umanità.
Sto scrivendo di Antoni Gaudì, il quale amava circondarsi di silenzio e tuffarsi nella natura, come lo dimostrano le sue opere di architettura. Magari noi quando vediamo un rettile come la lucertola proviamo un po’ di paura, anche se poi siamo contraddittori da possedere, come animale domestico, il geco.
Prima c’era una credenza sulla lucertola, la bianca, identificata come porta fortuna e un rettile ha portato fortuna a quest’uomo, genio di quello che creava.
Sto scrivendo della salamandra posta su di una fontana del parco Güell. Ecco! Visto da vicino è un parco soprannaturale che sa di fiabesco lo dimostrano le due casine poste all’ entrata che vedendole da vicino sembrano fatte di wafer. Lui viveva in un mondo fatato anche se ha vissuto il lutto precoce del fratello e addirittura con la morte del padre si distacca dal mondo divenendo un personaggio schivo e che si voleva distaccare dalla terra. E intanto lo chiamavano perché la sua opera si distingueva dalle altre. Le persone più riflessive si rendevano conto che quest’ uomo era diverso dal normale. Lo dimostra la casa Batllò la quale è stata costruita nel quartiere Eixamble dove spuntano tante belle case. Anche lui poteva renderla bella tanto è vero che era stato premiato dal Comune con l’edificio Calvet ma dalla sua creatività è uscita una struttura strana i pilastri sembrano il radio, i balconi sembrano delle maschere. E non è ancora finita più avanti verso la collina, proseguendo per il Passeig de Gracia, vi è a destra la Pedrera letteralmente sembra una casa in movimento, la casa Milà.
Lo dimostrano la ringhiera adornata da nastri svolazzanti e la pietra lavorata, straordinariamente bella, che adorna l’edificio.
A qualche kilometro più avanti in salita a sinistra in Via Carolines, vi è la casa Vicenda, dal gusto orientaleggiante che traspare nella mattonella. Dimostrazione di come quest’uomo imperniava le sue opere di elementi della natura. Vivendo nel suo paradiso a 31 anni gli fu commissionato la costruzione della Sagrada Familia (foto in evidenza) con addirittura quattro campanili che evocavano dall’interno della struttura il bosco con degli alberi altissimi che vanno verso il cielo e lui si è fatto tumulare in questa opera grandiosa dando un messaggio ai posteri di freschezza d’animo lontano dal vociare inutile e turbolento della massa.