In scena al Teatro Tram di Napoli “L’arte della famiglia”. La storia di Luisa De Filippo

La pièce teatrale vede in scena Luisa e Titina De Filippo, l’una nipote e compagna/amante di vita del grande attore e commediografo Eduardo Scarpetta nonché madre di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, l’altra figlia illegittima di un padre dal quale ha ereditato l’amore per il teatro.
Luisa De Filippo, una donna vissuta all’ombra del suo grande amore, per la prima volta diventa protagonista di una storia: la sua. Un racconto, però, narrato attraverso i personaggi femminili di Eduardo.
Recensione – Le luci sono basse e in sala si diffonde una melodia, una canzone antica tipica degli anni in cui è ambientata la storia. Gli oggetti fanno da cornice alla ‘presenza ingombrante’ del cilindro di Scarpetta, sospeso a mezz’aria, a simboleggiare un uomo che seppur non più in vita continua ad essere presente nella vita dei De Filippo.
La prima ad entrare in scena è Titina, impegnata nello svolgimento del cosiddetto esercizio della ‘penna tra i denti’, una tecnica utilizzata per il miglioramento della comunicazione verbale e dell’articolazione delle parole. Titina, figlia illegittima ma unica figlia femmina di sangue di Scarpetta, fin da bambina è appassionata di teatro, si esercita, interpreta personaggi, riproduce le commedie del padre, si traveste con gli abiti della madre, pretende dai fratelli (da Eduardo in particolare) di essere applaudita al termine delle sue rappresentazioni casalinghe. È testarda, ribelle, rivoluzionaria, non si piega alla volontà della madre che la vorrebbe una perfetta donna di casa intenta ad imparare l’arte di fare il ragù. È dotata di un grande talento, una forte passione: il teatro e la recitazione ce l’ha nel sangue. E sua madre questo lo sa e alla fine dovrà accettare che ancora una volta il teatro ha vinto.
Luisa De Filippo, la grande protagonista della pièce, incarna perfettamente le donne delle commedie di Eduardo Scarpetta. Luisa è una donna che resta sullo sfondo, calma, paziente, mansueta, sempre pronta a giustificare l’ingiustificabile, sempre disponibile al volere del suo uomo, sempre pronta a privarsi della propria personalità, della propria persona, del proprio essere donna. Una donna che non ha voce in capitolo su nulla e che cerca disperatamente in tutti i modi di avere potere sulla vita dei suoi figli. Quei figli appellati dalla gente ‘i figli i di bottone’ (Luisa faceva la sarta nella compagnia di Scarpetta), i bastardi, gli illegittimi, per Luisa dovevano essere il suo riscatto, desiderava un futuro diverso per loro. Eduardo lo voleva elettricista, Titina perfetta donna di casa e Peppino lontano dalle luci del teatro, tanto che aveva deciso di allontanarlo dal nido materno nei suoi primi anni di vita, quando visse a Caivano allevato da una balia.
Si dondola sulla sedia Luisa, rimuginando, pensando a ciò che ha sempre desiderato e mai avuto: un uomo che la volesse veramente, non solo carnalmente ma soprattutto con il cuore. E invece Eduardo da lei “Voleva solo quello”, “Glielo leggevo negli occhi quando veniva, portava regali, si sedeva a tavola, pranzava, ma mi guardava solo in un modo, desideroso di ricevere da me solo una cosa”. Il grande dolore di una donna che ha trascorso la sua intera esistenza nell’ombra, in secondo piano sia nel privato che in pubblico, sempre seduta a teatro una fila indietro a zia Rosa, la moglie di Scarpetta, che sapeva tutto ma accettava, perché in fondo anch’essa intratteneva relazioni con altri uomini. A differenza di Rosa, Luisa dedicò tutta la sua vita e la sua devozione a Eduardo, non conobbe mai altri uomini se non il suo unico e grande amore di ben 25 anni più vecchio di lei. Una donna, una madre, che allevò con amore i suoi tre figli, anche il quarto che perse subito dopo averlo dato alla luce. Sempre messa in un angolo da Eduardo: “Un grande attore, un piccolo padre”.
Ad interpretare Luisa De Filippo è Angela Bertamino volto noto del piccolo e grande schermo (‘Un posto al sole’, ‘I bastardi di Pizzofalcone’ e ‘Qui rido io’), mentre Daniela Quaranta (formatasi all’Accademia d’Arte del Dramma Antico, ha lavorato con personalità del calibro di Mauro Avogadro ed Emiliano Bronzino, personaggi di spicco del panorama teatrale italiano) presta il volto a Titina De Filippo. Le due attrici in ‘L’Arte della famiglia’ hanno saputo fondere le proprie tecniche e capacità interpretative per mettere in scena uno spettacolo il cui intento è quello di mettere in risalto le due anime di Luisa De Filippo, quella di donna sensibile e passionale e di madre coraggiosa per l’epoca in cui viveva, in perenne contrasto con le scelte della figlia Titina.
Scritto e diretto da Silvio Fornacetti, le due attrici hanno saputo tradurre appieno l’obiettivo del regista. Il Teatro Tram non poteva che essere il luogo ideale per la messa in scena di questa rappresentazione, una pièce dal profondo carattere introspettivo, che mischia realtà e finzione, vita reale e recitazione, storie vere e inventate.

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