“Il baciamano” al Teatro Comunale «Costantino Parravano» di Caserta
«Il baciamano» di Manlio Santanelli per la regia di Giovanni Esposito è lo spettacolo che andrà in scena sabato 20 novembre alle 20 al Teatro Comunale «Costantino Parravano». È un capolavoro teatrale plasmato dalla bravura di due attori professionisti come Susy Del Giudice e Giulio Cancelli. Dopo lo spettacolo la giornalista Maria Beatrice Crisci condurrà l’incontro tra l’intero cast e il pubblico. Nel foyer sarà allestita una mostra fotografica di Pietro Paolo Veltre con scatti sullo spettacolo «Il baciamano».
L’evento fa parte della rassegna «Ripartiamo dal teatro», promossa dagli Assessorati alla Cultura e ai Grandi Eventi del Comune di Caserta e finanziata dalla Regione Campania (POC Campania 2014-2020), in programma fino al 30 novembre. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti con prenotazione 72 ore prima di ogni spettacolo su www.eventbrite.it. L’accesso agli eventi è consentito agli spettatori muniti di green pass e di mascherina.
«Il baciamano» racconta la storia di una donna e un uomo: Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo, e il gentiluomo che, legato mani e piedi, le è stato portato in casa dal marito. Come mai due creature tanto lontane l’una dall’altra si scoprono partecipi dello stesso destino, che in qualche modo ne parifica la condizione, le fa apparire solidali ancorché inchiodate a ruoli fatalmente contrapposti? Della risposta a questo interrogativo si fa carico il testo scritto da Manlio Santanelli, nella sincera speranza che risulti il più possibile esauriente e, allo stesso tempo, nella profonda convinzione che tra le molte finalità del teatro vi sia anche quella di arrivare a dimostrare ciò che altre discipline ritengono indimostrabile.
«Due mondi – afferma il regista Giovanni Esposito – apparentemente opposti, immersi in un contesto di guerra dove la disperazione costruisce armi con la ferale meccanica del tutto è concesso. Ma allorché questi mondi stringono fra loro un intimo contatto, al riparo da sguardi giudicanti, il loro asse di rotazione si sposta. Le abituali prospettive mutano e le asserite certezze si rivelano in tutta la loro effimera volatilità, rendendo disperata la ricerca di una via d’uscita. Un gesto ammirato, sognato, un baciamano, diventa l’opportunità per consolidare il cambio di prospettiva. Mutare pelle e diventare quello che si poteva essere. Due anime che arrivano a sfiorarsi l’un l’altra, finché una voce, un suono, basta a farle rifuggire entro gli antichi confini, di nuovo costrette nell’antica e stratificata armatura. Il sommovimento ha però lasciato delle crepe attraverso le quali sembrano germinare i semi di un mutamento forse definitivo».