Calvi Risorta – Una tradizione che si ripete “Il Fuoco della Notte di Natale”

Anche quest’anno la comunità di Calvi Risorta, nonostante il clima sociale e sanitario alquanto problematico per il perdurare dell’infezione pandemica dovuta al COVID-19 e alle sue successive mutazioni in Delta e in Omicron, non ha rinunciato alla raccolta della legna con il recupero nelle campagne circostanti di rami, radici e tronchi di alberi e depositare quanto recuperato e raccolto nella centralissima piazza Umberto I, realtà territoriale della parrocchia di San Nicola, guidata dal parroco Don Gianluca Zanni che con dedizione, disponibilità e lungimiranza riesce a “leggere” il presente e a renderlo fruttuoso e, nel contempo, riesce, altresì, a conservare le tradizioni che hanno fatto la “storia” per secoli dei fedeli-cittadini che sono parte attiva e pulsante della sua comunità ecclesiale.
La tradizione, affascinante e scenografica, del “Fuoco della Notte di Natale” da tempi remoti è coltivata a Calvi Risorta ed in modo particolare nel rione che ha il punto di riferimento per eccellenza in piazza Umberto I. Il tempo, purtroppo, trascorre inesorabile e porta via tradizioni, abitudini, usi e costumi che hanno caratterizzato e connotato realtà territoriali e persone di ogni ceto sociale.
Al termine della tradizionale celebrazione eucaristica della Viglia di Natale, venerdì 24 dicembre 2021, Don Gianluca, senza effettuare la consueta processione per la piazza, causa le prescrizioni imposte dalle competenti autorità sanitarie e amministrative per il perdurare del fenomeno pandemico, dal sagrato della chiesa parrocchiale, antistante la piazza, con il Santissimo Sacramento ha benedetto l’intera comunità parrocchiale e, nel contempo, la “catasta” di legno, quasi per magia, ha iniziato a sprigionare fiamme e con queste a rendere più luminosa l’ampia e caratteristica piazza creando la particolare e suggestiva atmosfera folkloristica-religiosa del Santo Natale. Al rientro in chiesa del sacerdote due zampognari, dal fondo della struttura sacra, eseguendo brani natalizi si sono portati davanti al caratteristico presepe edificato nei pressi dell’altare maggiore e hanno, ulteriormente, impreziosito la celebrazione religiosa con le esecuzioni di diversi e originali brani natalizi che hanno caratterizzato l’infanzia, l’adolescenza e la maturità dei fedeli presenti.
Un ringraziamento doveroso è d’obbligo rivolgerlo ai locali organizzatori-operatori che, con il loro sacrificio e impegno, fanno sì che la tradizione del “Fuoco della Notte di Natale” non venga “divorata” dalla costante modernità e dal consumismo senza freni in quanto attorno al fuoco si ritrova il rione (conta circa 1800 persone) con il suo passato e la sua storia. Uno spettacolo suggestivo che connette alla natura e alla religiosità, quella più autentica, lontana dallo shopping natalizio e dalla frenesia delle feste, che riscalda il cuore di tutti coloro che assistono e partecipano, vivamente, all’evento. Per un’antica tradizione popolare la fiamma diviene simbolo di fede, amore sacro o profano, attrazione, luce del nuovo anno che sta per nascere, fertilità e vita, luce della salvezza che si incarna, arrivo del Bambino Gesù e fuoco dei pastori.
Gli organizzatori, attenti e accorti, al centro della “catasta” di legna hanno issato un palo e sulla sua sommità hanno collocato un significativo e propositivo cartellone, ben visibile e con scrittura a caratteri colorati, che testualmente recita “E COME OGNI ANNO LA NOSTRA TRADIZIONE CONTINUA. BUONE FESTE”.

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