“Stelle lontane della croce del sud”, romanzo di Emilio Barbarani
È la storia di un esilio, ambientato in uno straordinario scenario naturale: la pampa argentina. Famiglie italiane che, per la crisi del dopoguerra, sono costrette, del resto anche con la convinzione di coronare un sogno, a trasferirsi in Argentina su “comando” del padrone Il Commendatore Grazzini, della “Cotosan”, una fabbrica per il trattamento della lana di Terranova in Toscana, «Si va via tutti, macchine e maestranze, si va in Argentina dove c’è terra e lavoro per ciascuno!».
Nell’Italia del dopoguerra la crisi appare irreversibile, così la famiglia di Milo e gli altri dipendenti della Cotosan seguono l’invito del padrone e si imbarcano per l’America, ricolmi di speranze.
Dopo un mese di viaggio in nave, gli italiani giungono su un treno stile western alla stazione di “Pedro Luro”, dove li attende Giancarlo, figlio di Grazzini, che informa subito le maestranze e le famiglie che il centro per accoglierli non è stato ancora edificato, perché il padre è fallito.
Il “sogno americano” muore dunque, prima di nascere, decine di famiglie si ritrovano abbandonate in mezzo alla pampa, senza lavoro e senza mezzi.
Gli imprevedibili tornados e la persistente siccità rendono impossibili l’allevamento e l’agricoltura.
La pampa sconfinata, simbolo di vuoto e solitudine per gli adulti, rappresenta però per i ragazzi un deserto brulicante di vita, un regno di libertà, teatro di eccitanti avventure: la caccia alle formiche culone antropofaghe e alle vizcachas, la fuga da fantasmi e ragni giganti, il morso letale della vedova nera, le esplorazioni coi peones… E poi l’incontro di Milo col lato oscuro di Dio, nel collegio salesiano di “Fortín Mercedes”, il continuo migrare dall’una all’altra fattoria, gli ultimi giorni di totale isolamento e infine l’ennesimo sradicamento dall’uno all’altro continente e lo struggente addio a cani e cavalli, compagni di avventura… alle stelle lontane della Croce del Sud.
Una storia, magistralmente raccontata, profonda e toccante che fa riflettere sugli eventi e sulla capacità di affrontarli.