Istituiamo la Banca Popolare di Maddaloni
La politica è programmazione e va intesa come l’arte di chi sa amministrare i bisogni altrui nel perseguimento del bene comune.
Non possiamo limitarci ad esprimere una politica di ordinaria amministrazione, la città di Maddaloni, oggi più che mai, ha necessità di esprimere una politica propositiva, fantasiosa e ricca di nuove idee, che miri a rilanciare la propria economia in un nuovo contesto socio economico, programmando il futuro sul piano urbanistico, dell’insediamento produttivo, del rilancio delle attività artigianali e commerciali.
In primis, vi è una impellente necessità di riorganizzare e pianificare un progetto di risanamento ambientale territoriale e quindi esprimere l’identità che vuole assumere la nostra città nei prossimi anni, evitando ulteriori saccheggi e speculazioni territoriali, perché città già fortemente deturpata e martoriata, senza dimenticare che, “non abbiamo ereditato questa terra, ma l’abbiamo avuta solo in prestito per poi riconsegnarla nel miglior modo alle generazioni future”.
La sfida si pone sempre più per la tutela e la valorizzazione dei beni ambientali e delle testimonianze che il passato ci ha consegnato.
Rivalutare la nostra terra e rilanciare la nostra economia è possibile con una serie di interventi, iniziando a contenere le nostre risorse locali, evitando il trasferimento dei nostri soldi altrove, come a Siena, Novara, Roma, Parma e Milano, con la istituzione di una “Banca Popolare di Maddaloni”.
Quale punto di riferimento per le imprese maddalonesi, per realizzare una solida funzione di sostegno e per la promozione dell’economia locale e che possa offrire tassi maggiormente agevolati rispetto alle banche preesistenti.
Per fare in modo che i soldi maddalonesi possano circolare in maniera più fruttuosa nel nostro paese.
Due sono le parole chiavi che dovrebbero contraddistinguere la banca maddalonese, la prima è autonomia, la piena titolarità della gestione imprenditoriale, in un sistema di rapporti operativi e di relazioni basato sulla centralità degli azionisti. La seconda è localismo, cercando di aprire il dialogo e il rapporto costante di fiducia con le strutture pubbliche e anche con altri soggetti economici locali.
Questa è la vera ricetta per crescere, coniugando le risorse locali con le grandi strategie di sviluppo.