Vitulazio/Capua – Ordinazione diaconale di due figli della Chiesa capuana: Angelo Merola e Adriano Antonello Rendina

Martedì 22 febbraio 2022, ore 18.00, festività della Cattedra di San Pietro, nella Basilica cattedrale di Capua (CE), S. E. Mons. Salvatore Visco, Arcivescovo della storica e gloriosa Arcidiocesi di Capua, conferirà l’Ordinazione diaconale, per imposizioni delle Sue mani e con la preghiera di consacrazione, agli accoliti Angelo Merola e Adriano Antonello Rendina.
Angelo Merola nasce a Vitulazio (CE) il 17 agosto 1992 e Adriano Antonello Rendina a Marcianise (CE) il 17 giugno 1992 e i rispettivi nuclei familiari risiedono a Vitulazio in via Miceli e a Capua in piazza Di Rauso ed entrambi i centri urbani sono realtà ecclesiali dell’Arcidiocesi di Capua. Entrambi gli aspiranti diaconi sono seminaristi del Seminario Diocesano Arcivescovile di Capua e della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Luigi – di Napoli, Via Francesco Petrarca, n. 15 e sono avviati a ricevere l’ordinazione presbiteriale previa l’ordinazione diaconale.
Adriano Antonello Rendina il 20 ottobre 2019 nella parrocchia di Ognissanti a Capua e Angelo Merola il 10 novembre 2019 nella parrocchia di Santa Maria dell’Agnena a Vitulazio, durante una solenne celebrazione eucaristica, furono ammessi fra i candidati agli Ordini sacri del diaconato e del presbiterato e sabato 12 settembre 2020, nella chiesa di Montevergine a Capua – Via Seminario Campano, entrambi ricevettero dall’Arcivescovo Visco il Ministero del lettorato.
Si ritiene doveroso socializzare uno stralcio della testimonianza della significativa esperienza formativa sociale, spirituale, religiosa ed ecclesiale di Angelo Merola compiuta a Lourdes, nel santuario mariano dei Pirenei. Il seminarista Merola nell’estate del 2019, con trentanove seminaristi italiani ed altri provenienti da diversi Paesi, visse con impegno interiore il suo tempo formativo di preghiera e di servizio ai pellegrini, specialmente malati, presso il Santuario della Beata Vergine Maria di Lourdes e al termine della stessa fece pervenire, in forma scritta, la sua testimonianza al Rev.do P. Nicola Ventriglia O.M.I., Cappellano coordinatore per la lingua italiana, che aveva seguito da vicino i seminaristi nella suddetta esperienza: “L’esperienza estiva di Lourdes per me è stata un ritornare alle origini della mia vocazione, in quanto questa è sorta proprio in quel contesto di servizio ai malati durante il mio pellegrinaggio con l’UNITALSI. L’ho vissuta come una “chiamata” da parte della “Bella Signora”, lei che, come Mamma, mi ha fatto sentire avvolto nel Suo Manto, nascondendomi dalle preoccupazioni che mi stavano affliggendo. Io devo molto a Maria, innanzitutto perché ha dato alla luce il Redentore del mondo, e con amore di mamma mi è stata vicino. Mi ricordo molto bene quando ci dicesti che l’intento dell’esperienza dei seminaristi a Lourdes non è tanto quello di “fare” chissà che cosa ma è quello di farci innamorare di Maria … e per quanto mi riguarda devo dire che l’intento è riuscito … molto spesso si dimentica che c’è anche una Madre a cui è bene affidare tutto ciò che appesantisce il nostro cammino. Mi sono sentito e mi sento tuttora preso per mano e accompagnato passo passo da Maria. Per quanto riguarda il servizio che abbiamo svolto ho bellissimi ricordi, specialmente del servizio alle piscine, per me è stata una delle esperienze più forte che abbia mai fatto perché un conto è farsi immergere nell’acqua ma un altro invece aiutare l’altro a farlo, quante persone ho visto vivere momenti di liberazione, ci sono stati casi in cui le persone che si immergevano nelle piscine – chissà quanti e quali pesanti croci portavano – piangevano come bambini. E’ stato per me molto toccante questo tipo di esperienza, e una scena che mi è rimasta impressa è stata alla comunione a una delle Sante Messe delle ore 23.00 alla grotta: un padre portava con sé sua figlia malata sulla sedia a rotelle ed essendo molto malata non poteva comunicarsi, quindi al momento della comunione questo padre ha preso il corpo di Gesù tra le mani e ne ha spezzato un pezzettino minuscolo per farlo ricevere anche alla figlia che molto probabilmente aveva difficoltà a deglutire. Questo per me è stato l’atto più bello di affidamento e mi ha commosso non poco”.
Vitulazio e Capua con l’Ordinazione diaconale di due loro figli: Angelo e Adriano Antonello, peraltro entrambi avviati al sacerdozio, continuano ad alimentare la Chiesa, come peraltro fatto egregiamente anche nel recente passato, con linfa vitale.

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