Una serata a scopo benefico dedicata ai vini albanesi

È vero, in Albania l’85% dei vini è italiano. A spopolare nei ristoranti e nei localini di quelle zone prevalentemente vini italiani. Quasi nessuna traccia di vino albanese. Eppure in Albania si produce vino! A condurci per mano in un viaggio alla scoperta dei vini del paese delle aquile, Vincenzo Vitale, referente AIS Club Albania, in occasione dell’evento dedicato ai vini albanesi di scena lo scorso venerdì 11 febbraio presso l’enoteca “La botte” di Casagiove. Prima di accostare il calice al naso, una appassionante disamina del territorio, del clima, della cultura e delle tradizioni dell’Albania. Ne è derivata la presentazione di un territorio che, per quanto quasi sconosciuto nel mondo del vino, vanta una storia vitivinicola che affonda le radici nel passato più remoto. Pare, infatti, che sulla via Egnatia, costruita nel 146 a.C. su ordine di Gaio Ignazio, proconsole di Macedonia, transitassero le viti portate dai romani. Se nel passato più recente la superficie vitata si aggirava intorno alle poche decine di ettari, oggi si assiste ad una notevole crescita, frutto della volontà di voler produrre vini che riflettano l’identità del territorio. Nonostante la presenza di cinquecento vitigni autoctoni, non si può ancora parlare di denominazioni, disciplinari e di una vera identità enologica. Ma l’Albania, negli ultimi anni, brulica di produttori che hanno studiato e fatto stage in Italia e mettono in pratica le loro competenze. In degustazione otto vini, espressione di sei diverse aziende: Faba, Duka, Kokomani, Uka Farm, Dukati, Medaur. Nel calice gli internazionali Chardonnay e Merlot, ma soprattutto gli autoctoni Shesh, che nella versione a bacca bianca risulta interessante all’olfatto per le sue caratteristiche note di affumicatura e per la sua rotondità; il Ceruja per la sapidità e l’acidità, il Kallmet delicatamente fresco e tannico. Una serata all’insegna di nuove scoperte ed esperienze, ma soprattutto organizzata per uno scopo unico. Difatti, AIS Campania, rappresentata alla serata dal Presidente Nicoletta Gargiulo, e AIS Caserta, capeggiata dal delegato Pietro Iadicicco, hanno accolto con entusiasmo l’idea di devolvere il ricavato della serata in beneficenza. Si è, infatti, bevuto per una giusta causa: acquistare apparecchiature mediche da destinare alla sanità albanese. Solidarietà da parte dell’Italia che, ad inizio pandemia, ha ricevuto medici ed infermieri albanesi inviati in aiuto dei colleghi impegnati nella lotta al Covid nelle regioni del nord.

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