Questa di Marinella è la storia vera…
“Questa di Marinella è la storia vera….” È così che inizia un capolavoro di Fabrizio De Andrè e rappresenta, lo struggente ricordo di una ragazza di 16 anni, Maria Boccuzzi, costretta a fare la prostituta e morta assassinata il 28 gennaio 1953, gettata nel fiume Tanaro.
Una storia di disperazione e solitudine, come quella di un’altra Marinella dei giorni nostri. Per la precisione, di Marinella Beretta, di anni 70, ritrovata morta nella sua casa di Como qualche settimana fa. Un malore l’ha colta mentre era seduta sulla sedia del suo salotto dove era solita trascorrere parte del suo tempo. Sembrerebbe un fatto come tanti, una dipartita forse inaspettata, ma non certo sconcertante.
Di sconcertante, anzi di drammaticamente sconcertante invece è che la morte della signora Beretta sia avvenuta due anni prima!
Dal settembre 2019 nessuno l’aveva più vista. La signora non si era recata più a fare la spesa, non era più stata vista in giardino, non era andata più dal suo medico curante, non aveva pagato più le sue bollette e nessuno l’aveva più sentita nemmeno a telefono. E a nessuno, da allora, è venuto in mente che forse le era potuto accadere qualcosa. A nessuno! Poi è arrivato anche il Covid.
Per due lunghissimi anni, nessuno si è chiesto che fine avesse fatto la signora Marinella.
Era originaria di Erba e aveva venduto la casa in cui è stata ritrovata ad un cittadino svizzero, conservandone l’usufrutto.
Ma a volte la Natura ha più pietà degli esseri umani ed è stato il vento forte a far scoprire la sua triste fine.
I vicini, che adesso dicono di aver pensato che la signora si fosse trasferita a causa del Covid, sono stati costretti a rintracciare e chiamare il padrone di casa perché a causa delle forti raffiche di vento, alcuni alberi del giardino, ormai malandato e senza cure da più di due anni, sembravano poter cadere da un momento all’altro. Questi non riuscendo a rintracciare la povera Marinella, ha chiamato i Vigili del Fuoco che entrando in casa hanno fatto la macabra scoperta: la signora era lì, a casa, seduta, ma in avanzato stato di decomposizione e le cause del decesso attribuibili ad un malore improvviso.
Pare che Marinella Beretta non avesse parenti prossimi, né amici che frequentava spesso, ma era pur sempre una persona, sparita improvvisamente dai radar della vita sociale e civile di una comunità e “ritrovata” per puro caso, altrimenti sarebbe ancora lì, seduta su quella sedia.
Quello che sgomenta e ferisce le coscienze è che una persona sia morta senza che nessuno se ne fosse accorto, senza che nessuno si sia preoccupato di andare a suonare a quel campanello o affacciarsi ad una finestra di quella casa.
Probabilmente la signora Marinella non avrebbe scansato il suo triste destino, ma morire così è una sconfitta per la comunità.
Guardare al di là del proprio “angolo felice”, accorgersi dell’altro è un dovere di un Paese civile. Ci sono tantissimi anziani che vivono in completa solitudine o quasi in un “forzato” isolamento casalingo ed è dovere oltre che delle Autorità, anche dei comuni cittadini occuparsi di loro.
Il Sindaco di Como, ha chiesto la massima partecipazione della comunità ai funerali di Marinella, ha chiesto di non lasciarla sola almeno durante questo suo ultimo viaggio, mentre ancora si cercano i parenti.
Sarà quello un momento di profonda riflessione sulla solitudine, in un mondo “accorciato” e super globalizzato dove nonostante tutto è facilissimo essere dimenticati. Da vivi così come pure da morti.