Ci ha lasciato, giovedì 17 febbraio 2022, il Maestro Fausto Cigliano
La triste notizia che ha colpito dritta al cuore il mondo della musica napoletana è la dipartita del grande Maestro, Fausto Cigliano (Napoli, 15 febbraio 1937 – Roma, 17 febbraio 2022).
Oltre ad essere un ottimo chitarrista, attore, era un bravissimo cantante con una vocalità morbida e precisa, in grado di poter eseguire con estrema bravura tutti i classici della canzone partenopea.
Sin da bambino, aveva coltivato la passione per il canto, ma essendo soggetto a crisi di asma, dovette accontentarsi di seguire le performance canore dei suoi fratelli maggiori che facevano parte del coro del San Carlo.
Una volta guarito, debuttò nell’orchestra di Lello Greco specializzata negli «slow» della nuova canzone napoletana del dopoguerra. Nel 1955 dopo una stagione estiva a Ischia superò un’audizione Rai e iniziò a partecipare frequentemente trasmissioni radiotelevisive.
Nel 1956 debuttò come cantante-chitarrista al Festival di Napoli dove fu chiamato con Amedeo Pariante e Sergio Centi per «riassumere» i motivi in gara. Esperienza ripetuta l’anno successivo con Armando Romeo e Ugo Calise.
Nel 1959 invece è in gara e vince il Festival di Napoli, in coppia con Teddy Reno, con il brano “Sarra’ chi sa”, scritto da Roberto Murolo. Sempre quell’anno balzo nazionale, approdando al Festival di Sanremo, e portando in finale con Nilla Pizzi la canzone “Sempre con te”, composta nuovamente da Roberto Murolo.
Nel ’64 un altro Sanremo, dove lanciò “E se domani” canzone che divenne poi un grande successo con l’esecuzione di Mina.
Nel 1973 partecipa alla Piedigrotta: “Le nuove Canzoni di Napoli”. Nel 1974 partecipa a Canzonissima, arrivando in semifinale nel girone folk con la canzone “Nella mia città”. Cigliano è autore di canzoni quali: “Ossessione ’70”, “Napule mia”, “Ventata nova”, “Scena muta”.
Nel 1992 compone la colonna sonora dello sceneggiato in 60 puntate “Camilla”. Ha partecipato, eseguendo musiche proprie per sola chitarra, al film “Identificazione di una donna” di Michelangelo Antonioni.
Nel 1999 pubblica il cd “Teatro nella canzone napoletana”, edito dalla Polosud Records, che raccoglie 13 canzoni di notissimi artisti teatrali, (da Totò a Pupella Maggio, da Eduardo e Peppino De Filippo ad Angela Pagano, da Raffaele Viviani a Nino Taranto), interpretate dallo stesso Cigliano, accompagnato alla chitarra dal Maestro Mario Gangi.
Nel 2002 incide “…e adesso slow!”, in cui reinterpreta a modo suo, traducendoli in napoletano, alcuni classici americani degli anni ’40 e ’50 resi famosi, all’epoca, da Nat King Cole e accompagnato da arrangiamenti per grande orchestra scritti dal Maestro Rino Alfieri.
Nel marzo del 2004 incide “L’oro di Napoli”, raccolta di classici napoletani con qualche omaggio ad autori contemporanei, quali Sergio Bruni (Carmela) e Claudio Mattone (‘A città ‘e Pulecenella). Nello stesso anno riceve a San Salvatore Telesino (BN) il Premio Nazionale Anselmo Mattei, una manifestazione annuale di arte, cultura e spettacolo.
Nel 2008 riceve il Premio Mia Martini “Alla Carriera” a Bagnara Calabra, paese natale dell’indimenticabile artista scomparsa. Partecipa nel 2010 al film sulla canzone napoletana, diretto da John Turturro, Passione.
Il 13 luglio 2015 riceve a Palazzo San Giacomo, in occasione dei sessant’anni di carriera, la medaglia della città e una targa in «segno di profonda stima e ammirazione per il suo ruolo di ambasciatore della musica napoletana nel mondo» dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Nell’aprile 2017 Fausto Cigliano partecipa al programma “MilleVoci” edizione 2017 con uno speciale tutto suo, “Ho tanta voglia di cantare”, prodotto e diretto da Gianni Turco, in onda su tante TV italiane ma anche in Europa su canali TV della piattaforma Sky. Lo speciale è anche stato inserito nel canale “MilleVoci” di YouTube.
Notevole fu anche la sua visibilità, negli anni Cinquanta sul grande schermo dove partecipò a numerosi film: “Classe di ferro” di Turi Vasile, “Guardia, ladro e cameriera” diretto da Steno, “Ragazzi della marina” di Francesco De Robertis e il precursore dei musicarelli: “Cerasella” di Raffaello Matarazzo.
L’artista si è spento all’età di 85 anni a Roma, città dove viveva da tempo, presso l’ospedale Gemelli.
Un grande artista che ha lasciato nel suo percorso di vita enormi capolavori, che hanno contribuito ad arricchire ulteriormente la storia della cultura musicale, e noi della redazione abbiamo voluto onorare la sua memoria, dedicandogli questo breve articolo e non poteva essere altrimenti poiché, il carissimo ed indimenticabile Fausto, era di “casa” negli studi di Bellona (CE) dell’allora emittente libera “Radio Dea” MHz 90.00.