San Giuseppe Vesuviano – 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Una breve ma toccante cerimonia si è tenuta a San Giuseppe Vesuviano per celebrare la Giornata della Memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie.
La manifestazione, fortemente voluta ed organizzata dal Forum dei Giovani, ha visto la partecipazione degli studenti dell’I.C. Ceschelli accompagnati dai loro Docenti, presenti inoltre alla commemorazione le istituzioni del Comune di San Giuseppe Vesuviano, in persona del Sindaco Avv. Vincenzo Catapano, dell’Assessore Silvia Annunziata e del Consigliere Michele Nappo, inoltre su invito di quest’ultimo ha presenziato il Magistrato Dott. Catello Maresca, il quale, ricordiamo, ha ricoperto il ruolo dal 2007 al 2018 come Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Per questa occasione, i giovani del Forum si sono adoperati nei giorni scorsi, grazie anche al prezioso aiuto del Sig. Giuseppe Ambrosio, a tinteggiare con i colori della bandiera italiana la scala che conduce dal Comune a Piazza Elena d’Aosta, dove poi su ogni gradino hanno trascritto i nomi di alcune vittime colpite a morte per mano di mafiosi.
Nell’impossibilità di scrivere tutti i nomi per esigenze di spazio, ha tenuto a precisare il coordinatore del Forum dei Giovani Carlo Cunto, abbiamo dato rilevanza a coloro che sono state figure emblematiche per contrastare la mafia, ma nei nostri cuori e nella nostra mente non possono essere dimenticati tutti gli altri.
Tra i nomi trascritti possiamo leggere quelli di:
Giovanni Falcone, una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale, il quale fu ucciso da “Cosa Nostra” insieme alla moglie, Francesca Laura Morvillo e ai tre uomini della propria scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Da sottolineare che la Dott.ssa Morvillo e l’unica Magistrata assassinata in Italia.
Paolo Borsellino, anche lui come il suo caro amico d’infanzia Giovanni Falcone ricoprì il ruolo come Magistrato nel pool antimafia, arrivando troppo vicino alla “cupola”, il vertice della catena di comando della mafia, e spingendosi fino ad indagare sui legami tessuti dai boss con il mondo della politica, quello degli affari. Con la stessa magistratura.
La vita di Paolo Borsellino venne stroncata il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, si recò insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano sua madre e sua sorella Rita. Alle 16:58 una Fiat 126 imbottita di tritolo, che era parcheggiata sotto l’abitazione della madre del Magistrato, esplose al suo passaggio, uccidendolo unitamente ai cinque agenti della scorta;
Pasquale Cappuccio, Consigliere comunale di Ottaviano, denunciò più volte la collusione della politica con la malavita in riferimento ad appalti e speculazioni edilizie, nel cuore dell’impero criminale di Raffaele Cutolo.
Viene ucciso in un agguato il 13 settembre 1978, mentre si trova in auto con la moglie, ferita lievemente;
Mariateresa Pugliese, casalinga, sposata con l’ex Sindaco di Locri, Domenico Speziali, era impegnata nell’associazionismo femminile e membro del Rotary. La sera del 27 marzo 1994, appena uscita di casa per andare ad una cena, fu raggiunta da due sicari in moto e uccisa con un colpo di lupara. Ad oggi è sconosciuto il movente dell’omicidio.
Giuseppe Impastato, detto Peppino è stato un giornalista, conduttore radiofonico e attivista italiano, noto per le sue denunce contro le attività di “Cosa Nostra”, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978;
Angelo Vassallo, Sindaco del Comune di Pollica, è stato ucciso in un attentato la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura;
Emanuela Loi, è stata un’agente di Polizia italiana, morta nella Strage di via D’Amelio durante l’attentato di “Cosa Nostra” al Magistrato Paolo Borsellino.
Fra le prime donne poliziotto adibite in Italia al servizio scorte, fu la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio.
Il 5 agosto 1992, con provvedimento postumo, le è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile per la dedizione e il coraggio espressi nel servizio, fino al sacrificio della propria vita.
Proseguendo, il leader del Forum agli intervenuti ha specificato che: “l’evento è stato creato in modo da lasciare un segno molto evidente, e per questo è stata realizzata questa “Scala della Legalità”, una realizzazione non semplice ma abbastanza complicata che ha impattato contro problemi burocratici e di rilascio di autorizzazioni. Ma con il mio impegno, e con quello di tutto il gruppo, siamo riusciti ad ultimare i lavori per questa ricorrenza, in modo da poter rendere omaggio alla memoria, tutte le vittime cadute per mano assassina della mafia”.