Palermo: si parla di antichi mercati al seminario sui Quattro Mandamenti promosso da BCsicilia e Rettoria S. Francesco Saverio

Si parla di antichi mercati al seminario organizzato da BCsicilia e dalla Rettoria S. Francesco Saverio dal titolo “Palermo: i Quattro Mandamenti tra preesistenze, eterogeneità e bellezza”. Dopo la conferenza tenuta da Adriana Chirco, Architetto, Presidente Italia Nostra Sezione di Palermo sul tema “I quattro mandamenti di Palermo: dalle preesistenze alla croce di strade”, si terrà giovedì 24 marzo 2022 alle ore 17 il secondo incontro con una lezione dal titolo: “Piazze di “grascia” e mercati alimentari nel tessuto compatto dei quattro mandamenti”.
Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, di Fabrizio Giuffrè, Presidente BCsicilia Sede di Palermo, e di Don Massimiliano Lo Chirco, Rettore Chiesa di S. Francesco Saverio, è previsto l’intervento di Giovanni Fatta, Professore ordinario di Architettura tecnica presso l’Università di Palermo,
Coordinamento dell’iniziativa a cura Cinzia Carraro e Caterina Giordano. Gli incontri si terranno presso la Chiesa S. Francesco Saverio in Via S. Francesco Saverio a Palermo.
Il programma prosegue con la terza conferenza che si terrà invece giovedì 31 marzo sempre alle ore 17 dal titolo “I mercati storici e l’insediamento degli Ordini Mendicanti” e sarà tenuta da Carmelo Montagna, Architetto e Storico dell’Arte. Giovedì 7 aprile alle ore 17 è previsto il quarto incontro dal titolo: “All’ombra dei palazzi nobiliari… un groviglio di vicoli e cortili: eterogeneità della popolazione dei quattro mandamenti. Ieri e oggi”, tema affrontato dall’Antropologa Rita Cedrini, Il seminario si concluderà giovedì 21 aprile alle ore 17 con una lezione di Marcello Panzarella, Ordinario del Dipartimento di architettura Università di Palermo, dal titolo “Palermo, Centro storico: la tremenda bellezza”. Per informazioni: Tel. 346.8241076 – E-mail: palermo@bcsicilia.it.
Come nella gran parte dell’area mediterranea, da tempo immemorabile anche a Palermo la strada stessa è stata il tessuto connettivo dei mercati alimentari al dettaglio: su di essa si aprivano (e si aprono ancora) le botteghe disposte in continuità sulle fronti, e la sede stradale diveniva luogo di impianto (non sempre provvisorio) di baracche, postazioni di vendita prive di delimitazione, coperte da tende come gran parte della stessa via commerciale. Si trattava del mercato di strada di derivazione araba (Suk) ed ogni quartiere ne era provvisto sotto la comune denominazione di “piazza di grascia”, fino a tutto l’Ottocento col significato di mercato alimentare.
I tentativi di razionalizzazione di queste attività di commercio, anche con investimenti cospicui da parte delle amministrazioni comunali, interventi urbanistici di grande impegno e qualità fin dagli ultimi decenni del Settecento, hanno ottenuto successi molto limitati, se non illusori e di breve durata. E così i porticati artisticamente decorati della piazza Caracciolo, o la sequenza ordinata di logge sulla Piazza Nuova alla Conceria, solo per pochi decenni sostituirono il consueto caos delle postazioni volanti. Ancora maggiore impegno profuse l’amministrazione post-unitaria per la realizzazione di due grandi, comodi e funzionali mercati coperti in struttura metallica, secondo i modelli in voga a Parigi e nelle maggiori città occidentali, progettati dal giovane Giuseppe Damiani Almeyda secondo i criteri più avanzati di sicurezza e igiene. Dopo pochi anni le strutture vennero abbandonate e distrutte, vista l’impossibilità di convincere commercianti e fruitori a cambiare le abitudini inveterate. Il Suk (o piazza di grascia) si è dimostrato resistente oltre ogni impegno.

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