Attenzione: non cascateci, è una truffa!
Il documento, palesemente falso e pieno di refusi, sfrutta indebitamente il nome del Capo della Polizia, Prefetto Giannini.
“Sono il Sig. Lamberto GIANNINI, Capo Della Polizia, Director Generale della Pubblica Siccurezza (scritto testualmente così, con due c, N.d.R.) e responsabile della Cooperazione internazionale di Polizia. Dopo un sequestro informatico di Cyber-infiltrazione in collaborazione con il Centro nazionale per l’analisi delle immagini di siti pornografici, pedopornografici et cyberpornografici (CNAIP), nella Repubblica francese, nonché il servizio di Analisi dell’organizzazione Internazionale di Polizia criminale (INTERPOL), la contato (con una t, N.d.R.) per informarla che è oggetto di numerosi procedimenti legali in vigore, in particolare in materia di:
* PEDOPORNOGRAFIA
* SITI PORNOGRAFICI
* CYBERPORNOGRAFIA
* PEDOFILIA
* ESIBIZIONISMO
Si apre così una e-mail – che, sia pur palesemente falsa, potrebbe comunque trarre in inganno i meno accorti – che diversi utenti hanno ricevuto da una non meglio definita “Polizia federale”.
Il documento fake prosegue invitando a “farvi sentire la vostra voce via e-mail all’indirizzo: lambertogiannini80@gmail.com scrivendoci le vostre giustificazioni affinché possano essere approfondite e verificate al fine di valutare le sanzioni” entro 72 ore dal ricevimento del documento.
Trascorse le quali, il tutto verrebbe relazionato alla Procura di competenza e “anche inviato hai media per la distribuzione al pubblico in generale al fine d’impedirti di recidiva e anche di scoraggiare altri candidati per questa pratica”. Ovvero una gogna mediatica vera e propria, ennesimo elemento che dovrebbe far scattare più di un campanello d’allarme nella testa di chi riceve il documento.
Il tutto firmato “Preffeto (sì, con due f e una t sola) Lamberto Giannini” e, in calce, un indirizzo e-mail differente (lambertogiannini90@gmail.com) rispetto quello precedentemente indicato.
Sostanzialmente, l’unico elemento reale della e-mail è l’incarico di Capo della Polizia del Prefetto Giannini – che, ovviamente, non ha un indirizzo ufficiale che rimanda a Gmail e che, in ogni caso, altrettanto palesemente non lo divulga a chiunque – mentre tutto il resto è frutto di mera fantasia.
Per cui, nel caso si ricevano comunicazioni simili, l’accorgimento è sempre il medesimo: farsi una bella risata e cestinare”.