Autismo e…famiglie
L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca perdita d’interessi e comportamenti ripetitivi. Vengono definiti “i bambini della luna” in quanto sembrano vivere in un mondo tutto loro al quale accederne risulta complicato. L’autismo è una delle più gravi manifestazioni che colpiscono il bambino nella sua capacità di comunicare con il mondo esterno e di instaurare relazioni, costituendo un impedimento alla socializzazione e all’integrazione sociale. Essere consapevoli delle difficoltà e dei problemi che un bambino affetto da questa sindrome innesca nella famiglia è essenziale per costruire un legame costante comunicativo. Questa consapevolezza consentirebbe di cambiare percezione, di vederlo non più come un bambino assente, testardo, capriccioso, con comportamenti collerici e aggressivi, ritardato, inguaribilmente malato, difficile da gestire. Fare dell’autismo uno stile di vita e non focalizzare l’attenzione sui suoi sintomi ma sulla vita interiore, sui sentimenti ed emozioni estremamente intense e profonde. La diminuzione della sofferenza del bambino è il primo importante passo, permetterebbe di ridimensionare i suoi sintomi e, poiché la sofferenza è il nodo del problema dei genitori, con l’aiuto degli specialisti cercare tutti i mezzi e strategie per riuscire a diminuirla. Evitare di lasciarsi opprimere dai sensi di colpa e accusarsi a vicenda è inutile e dannoso. Le reciproche accuse: del marito verso la moglie e viceversa, dei genitori verso i nonni e viceversa, hanno solo il potere di inibire i membri della famiglia nella sua crescita innescando una disfunzionalità ad ogni intervento. La riscoperta del bambino che alberga in ognuno di noi, consentirebbe di porsi nei confronti del piccolo con grande empatia e, offrirgli serenità e armonia. Altrettanto importante è cercare di avere il massimo rispetto per le sue paure e stereotipie, diventiamo bravi invece ad utilizzare la fantasia per trasmettergli benessere psicologico riducendo lo stress e le frustrazioni. Giochiamo a lungo con lui e i suoi giochi lasciandolo libero, evitiamo di utilizzare affermazioni tipo questo non si dice, questo non si fa. Utilizzare i gesti e comportamenti piuttosto che le parole risulta il canale preferito dal piccolo, poiché la sofferenza li rende molto reattivi e sensibili ad ogni gesto, misuriamo ogni evento e realtà con il metro dell’emotività del bambino e non con il nostro. La famiglia è il migliore trampolino di lancio per i bambini affetti da sindrome autistica, saper entrare nel loro meraviglioso mondo, permette di scoprirne l’essenza e la profondità emozionale.
“la diversità è ciò che ci completa”