Argentina, portati alla luce i resti dell’ultimo dinosauro carnivoro

Nel Sud dell’Argentina, a Santa Cruz di El Calafate, a circa 2700 chilometri da Buenos Aires, un team di scienziati insieme a due paleontologi giapponesi, ha individuato, qualche settimana fa, i resti di “Maip Macrothorax”, un predatore vissuto più di 70 milioni di anni fa durante il Cretaceo, prima dell’estinzione di tutti i grandi animali del Mesozoico.
Il nome scelto per lui, Maip, deriva dalla mitologia Tehulche e si rifà ad un essere grande e malvagio che si pensava vivesse sulle Ande.
Le ossa ritrovate in seguito alla scoperta davvero eccezionale, corrispondono a quelle del più grande megaraptoide, conosciuto fino ad oggi. Si tratta di un esemplare carnivoro vissuto in Patagonia nel periodo del Cretaceo e secondo la ricostruzione dei paleontologi, si ipotizza avesse lunga coda, fosse lungo quasi dieci metri e pesasse circa cinque tonnellate.
A differenza del loro parente più famoso, il Tirannosauro, i megaraptor erano animali leggeri nonostante la mole. Per sostenerne il peso, la loro spina dorsale era composta da grandi vertebre legate ad un complesso sistema di muscoli, tendini e legamenti che permettevano a questi enormi animali non solo di stare in piedi, ma di camminare e correre agevolmente.
Animali grandi ma “leggeri” grazie alla composizione delle loro ossa che non era solida, ma piuttosto caratterizzata da numerosissime cavità che le rendevano leggere, “…qualcosa come un mattone cavo rispetto a uno solido” come ha spiegato Mauro Aranciaga, uno degli scienziati responsabili della scoperta.
Il tratto più caratteristico di questi dinosauri era rappresentato dalle loro braccia: erano lunghe, enormi, con artigli affilatissimi, lunghi fino a trentacinque centimetri con i quali afferravano e riducevano a brandelli le loro prede, decisamente la loro arma principale, a differenza dei denti che pur essendo molto aguzzi, erano invece di piccole dimensioni.
Non è la prima volta che i paleontologi riportano alla luce i resti di dinosauri appartenenti alla famiglia dei “megaraptor”, era già avvenuto in Australia, Giappone, Thailandia e la stessa Argentina, nella zona di Neuquén, nella parte sud-occidentale del Paese, ma l’esemplare rinvenuto a Santa Cruz, è davvero eccezionale per le sue grandi dimensioni.
Secondo il National Geographic, solo nello scorso anno, sono stati rinvenuti i fossili di dieci nuove e sorprendenti specie di dinosauri, e dal 2003 le nuove scoperte sono state addirittura 45!
Il ritmo con il quale si susseguono questi ritrovamenti è sbalorditivo e queste continue scoperte della paleontologia permettono di trasformare, approfondire e talvolta anche di ribaltare completamente, le conoscenze attuali del mondo preistorico. Che sembra lontanissimo nel tempo, ma che invece è più vicino di quanto si possa pensare.

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