La carenza dei parcheggi in città penalizza il commercio
‘A Caserta esiste un problema parcheggi che penalizza tutti, anche i commercianti. Soprattutto nei fine settimana. I posti auto risultano essere infatti assolutamente insufficienti rispetto alla domanda. E ciò scoraggia tanti a raggiungere il centro con ripercussioni che sono sotto gli occhi di tutti’. Così Confcommercio e Confesercenti commentano l’attuale situazione in città dopo un confronto con i propri associati. ‘Se realmente il Comune – incalzano i due Presidenti provinciali, Lucio Sindaco e Salvatore Petrella – intende sostenere il rilancio del commercio in città, è necessario che intervenga subito per individuare una soluzione. È assurdo pensare di contenere la concorrenza dei centri commerciali se non si dispone neanche dei servizi minimi quale quello della sosta. Né si può additare la responsabilità di questa carenza di posti auto a quei titolari dei parking privati che si sono detti impossibilitati, per carenza di personale e aggravio di costi, a lasciare aperti i cancelli in orario prolungato. Non li si può obbligare a sostenere maggiori spese senza la certezza di un aumento degli incassi. Sorprende poi anche il fatto che della vicenda sia stato investito il Tavolo per la sicurezza del quale facciamo parte in qualità di associazioni di categoria. Si tratta di un Tavolo istituito infatti per affrontare altre tematiche che poco o nulla hanno a che vedere con la vicenda parcheggi. Non vorremmo che il Comune ‘usasse’ il Tavolo per addebitare alla categoria responsabilità che non ha e sottrarsi così alla risoluzione di problemi che sono di sua esclusiva competenza. Tocca al Comune valutare le formule e le convenzioni idonee per offrire un servizio alla collettività così come è compito dell’amministrazione attrezzarsi per dotare la città di un numero di posti auto che sia congruo alle esigenze del pubblico’. E proprio in relazione al Tavolo per la sicurezza, del quale fanno parte anche alcuni comitati, Confcommercio e Confesercenti rimarcano infine che ‘bene farebbe il Comune ad operare una distinzione tra le associazioni datoriali riconosciute a livello nazionale e gli organismi locali’. ‘Sarebbe opportuno coinvolgere le associazioni di categoria – spiegano i due presidenti – e affidare loro il compito di dialogare con i soggetti rappresentati per poi portare ai tavoli di lavoro le dovute risoluzioni. Bisogna restituire alle associazioni la dovuta dignità rappresentativa, invece assistiamo a scene dove i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, sia di maggioranza che di opposizione, interloquiscono direttamente con il commerciante o con l’imprenditore per poi interpellare le associazioni solo quando ci sono problematiche da risolvere. Una prassi assolutamente non condivisibile che non apporta alcun beneficio alla comunità’.