Maddaloni, continua il successo de Libri-amo al Centro Studi Francescani

Grande successo anche lo scorso 20 maggio 2022 all’appuntamento della rassegna libraria Libri-amo. Incontri di primavera con gli autori. L’evento svoltosi presso la sala riunione dell’organizzatore, il Centro Studi Francescani di Maddaloni (con il patrocinio della Fondazione Giuseppe Ferraro ONLUS di Maddaloni), ha posto l’attenzione su di uno dei “figli” illustri della città delle due torri. Infatti, nell’incontro del 20 maggio della rassegna Libri-amo, al Centro Studi Francescani di Maddaloni, Clemente Sparaco e Assunta De Santis hanno presentato il volume Storie fra cielo e terra. Giambattista Vico, il figlio del libraro di Maddaloni.
Il saggio si avvale di documenti inediti rinvenuti all’Archivio diocesano di Caserta, tramite i quali si sono potute ricostruire le radici maddalonesi del grande filosofo. A moderare le relazioni degli autori e gli interventi del pubblico è stato il Prof. Francesco Angioni.
Si è, quindi, venuto a sapere che il padre, Antonio, a 13 anni andò a lavorare a Napoli come garzone presso il libraro stampatore Novello de Bonis, un grande editore del tempo, anche lui maddalonese. Sopravvissuto alla peste del 1656, che a Napoli fece almeno 200.000 morti uccidendo il 60 per 100 della popolazione, mise su un’umile bottega di libraio. Dei suoi 5 figli 3 studiarono: uno fu notaio, un altro Sergente del regio esercito, un altro, Giambattista, accademico dell’Università di Napoli.
Questi ebbe mai in vita i riconoscimenti che avrebbe meritato, talché dovette barcamenarsi fra la famiglia, con la numerosa prole, e lo studio, facendo fronte alle difficoltà economiche con lezioni private. Fu finanche bocciato a 55 anni ad un concorso per la cattedra di Diritto Civile, che gli avrebbe dato il giusto tributo per la lunga carriera di studi e quella sicurezza economica che non aveva mai avuto.
I riconoscimenti arrivarono molto dopo, a più di un secolo dalla morte. Ma oggi la sua Scienza nuova, il libro più importante che scrisse, è tradotto in tedesco, francese, spagnolo, inglese, cinese, russo e in altre lingue ed è apprezzato in tutto il mondo.
Andando avanti nella rassegna Libri-amo. Incontri di primavera con gli autori va detto che il prossimo incontro è previsto per questa sera, venerdì 27 maggio e sarà un incontro con la poesia: la Prof.ssa Claudia Altavilla presenterà la raccolta Vorrei non darti pace, ma turbamento. Poesie d’amore e d’altri Demoni. L’appuntamento è sempre presso la sala Conferenze del Centro Studi Francescani di Maddaloni e l’orario di inizio è quello delle 19,30.
Se è vero che, come ha scritto L. Wittgenstein, “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”, allora la poesia non ha limiti né mondo. Essa sfonda i limiti del linguaggio custodendo il silenzio e costituisce un mondo altro fatto di metafore, «Ho iniziato a scrivere poesie nel 1996, durante la malattia di mia madre – confida l’autrice nell’introduzione. […] Poco alla volta ho iniziato a scrivere episodi di vita vissuta o semplicemente immaginata attraverso racconti, riflessioni e poesie. Con mia grande meraviglia, ciò che credevo servisse solo a me, ad alcuni è sembrato appartenere alle loro vite, ai loro vissuti».
Ma quelli di Claudia Altavilla sono versi da leggere senza fretta, senza paura, liberi da pregiudizi e censure, “inni all’amore che possiede e consuma e che il più delle volte non ripaga”. Parlano di dolore e di debolezze, di paura della morte e del tempo che inesorabile passa, ma profumano di cose buone: pane appena sfornato, lenzuola stese al sole, rose, colori e sapori della sua Sicilia.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post