L’ANDIS audita sulla formazione iniziale, reclutamento e formazione in servizio dei Docenti

L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, ANDIS, rappresentata dalla Presidente Nazionale Paola Bortoletto, è stata audita dalle Commissioni congiunte Affari Istituzionali e Istruzione del Senato della Repubblica, sul Disegno di Legge relativo al Decreto-legge n. 36/2022 sulla formazione iniziale, reclutamento e formazione in servizio dei docenti.
La Dirigente Scolastica Bortoletto, eletta alla Presidenza nazionale dell’Associazione nel corso dell’undicesimo congresso nazionale celebratosi nei giorni 12, 13 e 14 maggio u.s. a Pimonte (NA), ha affermato che l’ANDIS da sempre considera la formazione iniziale e in servizio del personale docente una priorità in quanto “dall’educazione e dalla formazione dei bambini e dei giovani dipende lo sviluppo culturale, economico e democratico del nostro Paese”.
Per quanto attiene alla formazione iniziale e continua dei docenti e al loro reclutamento, disciplinata dal predetto Decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022, ha manifestato la perplessità dell’Associazione soprattutto per le modalità adottate per l’emanazione del testo e ha auspicato che la formazione iniziale dei docenti possa avvalersi del contributo degli Istituti universitari e di un più efficace collegamento con le istituzioni scolastiche.
Non ha manifestato alcuna preclusione sul percorso universitario abilitante per l’accesso all’insegnamento nelle scuole secondarie, qualche riserva invece è stata espressa sulle tempistiche di acquisizione e totale condivisione sul concorso pubblico per il reclutamento su cadenza annuale “in modo da coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti a tempo indeterminato ed evitare per il futuro l’allargamento del precariato”.
In merito alla formazione in servizio la Presidente Bortoletto ha dichiarato che l’ANDIS da sempre ne ha sostenuto l’obbligatorietà in quanto la continuità “è condizione imprescindibile per il miglioramento della qualità del sistema di istruzione e formazione” e ha espresso perplessità sull’erogazione di tale servizio da parte della scuola di Alta Formazione in quanto dispone di un organico non adeguato per fornire tale prestazione formativa a favore del personale dirigente, docente e ATA e ha rilevato, altresì, che non è sufficientemente definito il ruolo che avranno in tale attività le Università, le Istituzioni scolastiche, le Associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti.
La Presidente Bortoletto ha anche auspicato che il piano nazionale di formazione del personale docente, dirigente ed ATA preveda un controllo costante sull’effettiva ricaduta della formazione “nel tessuto professionale della scuola” e ha sollecitato un doveroso chiarimento sulla frequenza dei moduli formativi “se può essere facoltativa e se comporterà vantaggi sul trattamento economico del personale”.
Ha rilevato, poi, che “Il D.L. n. 36 ancora non distingue ruoli, profili, incarichi aggiuntivi e non valorizza in maniera stabile i diversi livelli di esperienza e competenza. Introduce la <formazione incentivata>, eludendo sia lo spirito di una legge vigente, la 107/2015 che parla di <formazione obbligatoria> (mentre la frequenza ad un’attività incentivata è per definizione non obbligatoria), sia la lettera del PNRR (che parla espressamente di carriera). Tale previsione, se attuata senza modifiche, farebbe perdere un’occasione storica di ammodernamento del sistema e di rilancio della professionalità docente, che si potrebbe conseguire valorizzando lo sviluppo professionale. Pensiamo ad esempio all’istituzione di un middle management con figure di staff stabili e incardinate nell’assetto organizzativo della scuola, non semplicemente legato all’esito positivo di un percorso formativo”.
La Presidente Bortoletto a conclusione della sua audizione ha chiesto al Governo della Repubblica che l’utilizzazione delle risorse economiche destinate alla formazione del personale della scuola siano risorse “certe e strutturali” e la denatalità non sia un motivo per decurtarle.
L’articolata e puntuale audizione della Presidente Paola Bortoletto conferma e testimonia il contributo fattivo e propositivo che l’ANDIS fin dalla sua costituzione, 1988, offre al “sistema scuola” per rispondere concretamente alle mutate esigenze dei tempi e per soddisfare adeguatamente la pressante domanda educativa e formativa proveniente dalla società civile nelle sue varie articolazioni.

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