A San Pietro Infine si è chiusa la rassegna culturale (In) Vento Arte e Versi, ospite anche l’autore casertano Giuseppe Russo
In questa torrida estate caratterizzata da ondate di calore dai nomi mai tanto calzanti e appropriati come Caronte, Lucifero e Apocalisse, un po’ di refrigerio, almeno per l’anima, non può che arrivare dalla cultura. Tanti gli incontri e le rassegne disseminate su tutto il territorio della nostra bella Italia, capaci di attrarre anche i tantissimi turisti che viaggiano e si spostano in lungo e in largo ammirando le meraviglie di cui il nostro Paese è fortunatamente ricco.
A San Pietro Infine, in provincia di Caserta, nel Parco della Memoria Storica, dal 22 al 24 luglio scorso, si è svolta la rassegna (In) Vento Arte e Versi, mostra collettiva di arte e poesia. Un cocktail sapientemente miscelato di opere di artisti locali, di poesie declamate al tramontar del sole e di storie, tradizioni e curiosità raccontate dagli autori intervenuti, un connubio perfetto organizzato dalle associazioni culturali Ad Flexum di Maurizio Zambardi, Artopia e da TanteStorie.it, supportate dal patrocinio dell’Amministrazione del noto Comune dell’alto casertano.
La sera di sabato 23 luglio, inoltre, è stata dedicata alla presentazione del libro “Storie da Pubblicista” di Giuseppe Russo, giornalista e scrittore ospitato nella splendida Piazza San Nicola del centro storico, accolto da un folto pubblico immediatamente catturato da storie e curiosità, contenute in questo particolare testo, legate al secondo conflitto bellico e a tanti altri momenti peculiari del secolo scorso.
Con la puntuale moderazione di Maurizio Zambardi, Presidente dell’Associazione Ad Flexum, e i preziosi interventi di Gaetano De Angelis Curtis, Presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati e di Fernando Riccardi, Redattore capo del quotidiano L’Inchiesta, l’autore casertano, oltre alle vicende legate al conflitto bellico, di cui è profondo conoscitore, ha saputo appassionare i presenti con episodi inediti o poco conosciuti come, ad esempio, l’astuzia usata dai ravennati per proteggere le ossa del Sommo Poeta durante i bombardamenti del ‘44, o con avvincenti racconti da brivido di castelli e fantasmi tutti nostrani o ancora evidenziando quanta tecnologia comune, che pensiamo sia moderna, arriva invece direttamente dalla Seconda guerra mondiale.
Come sempre Giuseppe Russo, che qualche anno fa ha iniziato la sua carriera di giornalista proprio con il nostro Dea Notizie, oltre a presentare il suo nuovo testo, pubblicato e lanciato ad aprile, ha anche incuriosito gli spettatori con il supporto dei due interessanti interventi di Gaetano de Angelis Curtis, sulla Cassino cancellata, e di Fernando Riccardi, sulle annose questioni dell’Unità d’Italia, anticipando tra l’altro, il suo nuovo progetto editoriale-giornalistico.
Nel dare appuntamento a settembre, con la ripresa delle presentazioni (perché la cultura non va in vacanza, ma gli scrittori devono pur riposarsi!) ha svelato che nel 2023 sarà in uscita un suo nuovo lavoro di approfondimento giornalistico relativo alle vicende che hanno insegnato all’Umanità, attraverso “disastri”, catastrofi naturali, belliche e tecnologiche, la preziosa arte della sopravvivenza e della resilienza.
Già nel suo ultimo lavoro “Storie da Pubblicista”, con cui il nostro collega è in giro per l’Italia, con un tour che ha già toccato Ferrara, Arezzo, Santa Maria Capua Vetere e Cassino, è possibile leggere ed appassionarsi all’inchiesta sulla strage di Ustica, pagina nerissima della nostra storia recente, dove con dovizia di particolari si ripercorrono le cruciali tappe di questa incredibile tragedia del 1980.
Siamo certi che “il prossimo figlio editoriale” di Giuseppe Russo, patrocinato come sempre anche dal nostro Dea Notizie, sarà davvero appassionante, più di un “disaster movie”, come annunciato dallo stesso autore. Non vediamo l’ora di leggerlo, tanto tra un’ondata di calore e un’altra, il 2023 non appare così lontano!