Gregorio Iannaccone: “Settimana corta a scuola? Tenere in considerazione i bisogni dei ragazzi”

Il Dirigente Scolastico Gregorio Iannaccone il 5 agosto u.s. su “Il Quotidiano del Sud” è intervenuto, con un pertinente contributo, sulla tematica proposta dall’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Avellino, Giuseppe Giacobbe, per le istituzioni scolastiche del primo ciclo d’istruzione con una lettera inviata ai dirigenti scolastici con la quale vengono invitati a intraprendere tutte le iniziative per “adottare la settimana corta, lezioni dal lunedì al venerdì, con l’inizio del prossimo anno scolastico”. Analoga iniziativa è stata preannunciata dall’Amministrazione Provinciale per le scuole di secondo grado, per le quali ha competenza.
Il Prof. Iannaccone in linea di principio non sarebbe contrario alla concretizzazione della iniziativa proposta in quanto “con un giorno intero più libero dagli impegni scolastici si agevola il riposo fisico e mentale, si libera più tempo per la famiglia, gli amici, le passioni, per sé stessi. Credo che i bisogni dei ragazzi vengano sempre prima delle necessità dei centri commerciali, dell’orario di servizio del personale, dei risparmi energetici, del traffico. Se partiamo da qui, se partiamo dai protagonisti veri della scuola, dai nostri ragazzi, la strada è spianata e ce li ritroveremo nella comune difficile battaglia per una scuola e una società migliore”.
Il Prof. Iannaccone, prima di formulare le citate considerazioni, da autentico e verace uomo di scuola, esplicita tutta la sua perplessità sul momento “storico” in cui è stata avanzata la proposta e, con non poca amarezza, scrive “Assistiamo in questi giorni al proliferare di iniziative che riguardano la scuola. Forze politiche sempre abbastanza distratte sulle sorti del nostro sistema di istruzione sembrano aver ritrovato un fulminante interesse, coniugato come sempre accade quando sta a cuore qualche voto in più con l’improvvisazione e il pericolo incombente di proposte sconclusionate”.
Il Prof. Iannaccone nella sua pregnante disamina del “sistema scolastico” scrive che “La settimana corta non è una novità, è abbastanza diffusa nelle scuole del Nord, soprattutto nei grossi centri e non legata alle emergenze attuali (necessità di limitare il traffico, risparmiare sul gas e l’energia elettrica …). Anche in Irpinia ci sono scuole che funzionano col sabato libero e c’è stata qualche esperienza anche alle superiori. Lo stimolo del Comune di Avellino può essere un’opportunità, ma andrebbe considerata in un’ottica più larga cominciando da <che cosa faccio io Comune per la scuola> prefigurando un servizio di mensa più efficiente, trasporti più a misura di studenti, una nuova agenda dove le risorse per l’istruzione diventano l’investimento più importante, si ampliano i piani dell’offerta formativa, si intreccia la progettualità delle scuole con le risorse culturali, naturalistiche del territorio, si promuove il tempo pieno che era una grande ricchezza didattica”.
Il Prof. Iannaccone in merito alla validità della scuola funzionante a tempo pieno e alla necessità della sua estensione, a conforto di tanto cita le esperienze di San Tommaso e della Ferrovia, quelle di Solofra, Forino Cesinali che “fu il volano dello sviluppo di un nuovo modo di intendere la scuola, di rispondere ai bisogni degli alunni, di sostenere le famiglie con progetti mirati”.
Si sofferma, poi, sugli aspetti giuridici, amministrativi e normativi, peraltro non ininfluenti, che disciplinano la settimana corta a scuola – DPR. 275 del 1999, Regolamento dell’autonomia scolastica. Nell’attivare una tale organizzazione scolastica è richiesto il coinvolgimento di tutti gli organi collegiali della scuola, non esclusa la consultazione degli alunni e dei genitori, direttamente interessati che all’atto dell’iscrizione non hanno trovato indicato nell’apposito modulo tale possibilità e, pertanto, elementi di frizione e contenziosi di varia natura non sono da escludersi.
Le osservazioni, riflessioni, proposte, considerazioni formulate dal Prof. Iannaccone meritano la massima attenzione in quanto sono state fatte da una persona che della scuola ha fatto la “sua” missione.
Il Prof. Gregorio Iannaccone, laureato in Lettere all’Università Statale degli Studi di Salerno; Dirigente Scolastico per oltre un trentennio, 1981 – 2013, e per più di venti anni nella “sua” Forino; Presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici – ANDIS – dal 2002 al 2014 (attualmente è membro del Direttivo Nazionale e del Consiglio Nazionale); membro del Consiglio Nazionale del Ministero della Pubblica Istruzione e Presidente del Consiglio di Disciplina del predetto organismo – 1995 – 2013, da sempre è in “prima linea” nell’individuare, analizzare, proporre, risolvere e gestire tematiche e problematiche inerenti l’organizzazione, le discipline, la didattica nonché il ruolo e la funzione dei dirigenti scolastici alla luce delle Legge n. 59/1997, istitutiva dell’autonomia scolastica.
Anche nel recente passato, 12 settembre 2020, il Prof. Iannacone ha impreziosito il dibattito scolastico con un interessante articolo dal titolo “Si riparte ma la scuola non sarà mai la stessa” e al quale ha fatto seguito quello del 18 ottobre dello stesso anno dal titolo “Una scuola senza bavaglio”.
Con lo scritto che si è socializzato il Prof. Iannaccone ha continuato ad offrire il suo prezioso e valido contributo, nell’attuale e delicato momento storico, alla “nostra” scuola, vera e autentica agenzia educativa e formativa deputata alla formazione dell’uomo e del cittadino.

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