Oggi, 29 agosto 2022: inizia una nuova era spaziale con la missione Artemis
Lucia Rossetti – Tutto pronto, è iniziato il conto alla rovescia!! Fra poco, alle 14,33 ore italiane, dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, alla presenza di 100mila spettatori, partirà la missione Artemis 1 che spianerà la strada al prossimo allunaggio previsto ad ora per il 2025.
Dopo Apollo 17 nel 1972, ultima missione della NASA con equipaggio umano, il programma Artemis riporterà l’uomo sulla Luna e non solo per brevi camminate, stavolta sarà “per restare”.
La nuova missione della NASA, in collaborazione con l’Ente spaziale europeo, sarà intitolata alla sorella gemella del Dio Apollo, Artemide, Dea della Luna.
Artemis 1, il più grande razzo mai costruito, alto 111 metri con un diametro di 8,4 con al suo interno la capsula Orion, decollerà senza equipaggio dalla rampa 39B di Cape Canaveral e si spingerà fino all’orbita lunare dove arriverà dopo circa una settimana. Il razzo, che utilizza diverse componenti migliorate e potenziate dello Space Shuttle, servirà per trasportare la capsula Orion che invece è di ultimissima generazione, ideata e costruita anche per testare il non banale processo di rientro che dopo un viaggio di due milioni di chilometri, la riporterà nella nostra atmosfera a circa 30mila chilometri orari testando anche lo scudo termico, progettato per reggere la temperatura di 3mila gradi che si verrà a determinare quando la capsula entrerà nella nostra atmosfera.
Il viaggio di Orion terminerà il 10 ottobre dopo un ammaraggio al largo delle coste di San Diego e dopo aver rilasciato nello spazio intorno alla Luna e anche nella sua orbita, dieci piccoli satelliti.
Un complesso sistema dotato di 12 telecamere installate al suo interno, servirà non solo per monitorare il suo stato, ma anche per inviare agli scienziati e al grande pubblico foto e video come mai prima d’ora.
Artemis 1, quindi, si può definire senza alcun dubbio “una missione di test”, apripista alla colonizzazione del nostro satellite.
A bordo della capsula Orion non ci saranno astronauti, al loro posto tre manichini americani e uno europeo di diversa fattezza e con caratteristiche di genere molto diverse fra loro che saranno dotati di numerosissimi sensori sparsi su tutta la loro superficie. Si preannuncia una nuova grande “era spaziale”!
Quello che lascia perplessi però molti americani sono gli eccessivi costi della missione: il solo lancio di Artemis 1 costerà 2,2 miliardi dollari, mentre tutta la missione ben 4,1 miliardi, con un contributo europeo di 300 milioni. Si stima che fino allo sbarco degli astronauti, il programma richiederà circa 95 miliardi di dollari, cifra ritenuta da molti decisamente eccessiva, senza tener conto degli eventuali sforamenti dei preventivi.
Oltre agli eccessivi costi, la nota stonata è che con questa missione termina la collaborazione con la Russia, iniziata più di 30 anni fa, e che ha portato anche alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale: il Presidente statunitense Biden ha deciso che gli Sati Uniti non collaboreranno più con Cina, India e Russia in campo spaziale.
Tornando al programma Artemis, la finalità della missione è quella di una vera e propria colonizzazione, permettere cioè agli astronauti di insediarsi sulla Luna anche per diversi giorni e poi tornare.
Il sogno è arrivare e stanziarsi su Marte nel 2030.
Intanto è stato già scelto, dopo attenti studi, il polo Sud lunare come “luogo ideale” per atterrare e stanziarsi con la missione Artemis 3 che vedrà per primo il piede di una donna “toccare la Luna”. Sarà una astronauta nativa americana e ha già dichiarato che porterà con sé un simbolo della sua tribù, un acchiappa-sogni. E più sogno di così…