Caserta – Avvio anno scolastico: la lettera dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Enzo Battarra
Riaprono le scuole e si cambia vita. La partenza dell’anno scolastico segna in ogni comunità l’avvio di un nuovo percorso, ricco di attese e di speranze, di promesse da mantenere e di obiettivi da raggiungere. Il ritorno a scuola cambia i tempi della città, cambia i ritmi della produttività, cambia le abitudini familiari, cambia la socializzazione. Questo a Caserta come altrove.
La scuola finisce per essere il perno della società che le gira intorno. E soprattutto determina l’assetto sociale futuro, l’identità stessa di una città, il suo progredire. L’insegnamento è la trasmissione straordinaria di competenze ed esperienze, il comunicare la propria stratificazione di percorsi culturali. È un ruolo complesso quello del docente. Ma è complesso, si sa, anche l’apprendimento, lo sforzo quotidiano di ogni studente per essere al passo con il microcosmo della propria classe, per alimentare certezze e dubbi, per scoprire sempre più non solo l’istruzione ma la vita.
Tutto questo non è un processo statico, ma estremamente dinamico. La scuola e la società si rinnovano, cambiano i linguaggi e i metodi, cambiano gli strumenti operativi, a partire dalla tecnologia. E cambiano anche i contesti edilizi e ambientali in cui si viene accolti.
Il ritorno a scuola a Caserta segna difficoltà organizzative, legate al processo di cambiamento in atto, un miglioramento strutturale ma anche funzionale, teso a realizzare percorsi scolastici ottimali e innovativi.
La cultura si costruisce così, dal basso, dalle fondamenta. La popolazione studentesca è un tesoro del proprio tempo e di quelli futuri. Caserta ha il titolo di città che legge. Una città che legge è una città che impara. E quando si impara si sviluppano certo i saperi utili per il profitto negli anni della scuola, ma ci si attrezza anche ad affrontare gli esami della vita, sapendo bene che questi non finiscono mai.
L’anno scolastico che si apre coincide con le celebrazioni vanvitelliane. Questo genio dell’architettura morì a Caserta il primo marzo 1773, quindi il primo marzo 2023 saranno 250 anni dalla sua scomparsa. La nostra città si sta preparando non solo a onorarne nel modo migliore la memoria, ma a far scoprire quanto Luigi Vanvitelli sia attuale oggi, quanto la sua eredità si rifletta sul mondo intero, ma in modo particolare su Caserta, che custodisce la sua opera più straordinaria, la Reggia. Le celebrazioni vanvitelliane, organizzate dal Comune e dalla Direzione della Reggia, stanno già vedendo all’opera tutti i mondi accademici, istituzionali, professionali, associativi e culturali che il territorio esprime, andando anche ben al di là dei limiti geografici della Terra di Lavoro. Ecco, il mondo della scuola casertana sicuramente non sarà da meno e certamente vorrà far approfondire ai suoi studenti la conoscenza di Vanvitelli, traducendola nella sua attualità.
La scuola di Caserta sa come preparare al meglio i suoi studenti, ne dà dimostrazione continuamente. Sa che grazie alla cultura si impara a essere cittadini, sin dai primi anni di scuola. Ed essere cittadini significa rispettare e soprattutto amare la propria città, significa impegnarsi per farla crescere e migliorare, significa sentirsi parte di una collettività, significa condividere con l’intera comunità soddisfazioni e ripartenze. Significa anche volerci rimanere e trovare le condizioni ottimali per rimanerci.
La scuola fa Caserta e Caserta deve fare scuola!
L’Assessore alla Pubblica Istruzione Enzo Battarra.