Gli adulti e gli adolescenti: il sexting
We live in a world where we have to hide to make love, while violence is practiced in broad daylight. Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del Sole (John Lennon). Cosa è cambiato nella visione dell’amore, delle pagine romantiche o dei cartoon, noi ad un passo dal ricordare Kiss me Licia o Candy Candy, intrappolati nel vintage anche dell’invio dei messaggi? Questa pratica riguarda sia gli adulti sia gli adolescenti. Oggi è tutto un fuorviante invio di messaggistica veloce, impertinente che invade, agita e scompone gli animi dei piccoli adolescenti e che non avendo armi vengono risucchiati come ad esempio dal sexting o addirittura dal revenge porn. Tutto ciò che viene condiviso su Internet, sui social, non lo si dimentica. Il termine sexting deriva dall’unione di due parole inglesi sex, che vuol dire sesso, e texting che significa messaggiare quindi si tratta dello scambio consensuale di materiale sessualmente esplicito fra due utenti, tramite App, social media,
e-mail, servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram. Un grande pericolo si verifica quando il contenuto sessualmente esplicito viene divulgato a terzi senza il consenso di chi è ritratto, assumendo il nome di sexting secondario. In questa ipotesi si configura il reato di revenge porn, previsto dall’art. 612 ter codice penale. Con il termine inglese sextortion, nato dall’unione di sex ed extortion (sesso ed estorsione), si fa riferimento a tutte quelle ipotesi di ricatto sessuale realizzate attraverso l’utilizzo di strumenti digitali. Sul piano emotivo psicologico le conseguenze più comuni sono la perdita di fiducia negli altri ed un forte senso di vergogna ed umiliazione, ansia, senso di impotenza di comportamenti ossessivi, depressione, pensieri legati al suicidio, ma anche tentativi di suicidio. Dobbiamo stare tutti molto attenti soprattutto ai giovani che sono più fragili spesso purtroppo ignari dei troppi pericoli della rete. Natalia Di Meo.