Sì, sì, così l’aurora sul mare

Tutti i giorni si sentono notizie alla televisione e si leggono articoli sulla volontà di trasgredire, di rinnovare, di stupire, questo era il carattere più famoso del Futurismo che si capiva e si percepiva già dal nome del movimento. Marinetti sceglie di animare a modo suo e di dare una sorta di cartellino alla poesia, il fine ultimo per lui era da innovare. La descrizione di un’alba sul mare è un tema tra i più usati probabilmente banale, ovvio, eppure questa poesia si traduce in suono delle indicazioni grafiche di un’aurora e quindi la poesia futurista diventa visiva, lo sguardo fa cogliere l’insieme, può muoversi liberamente da un elemento all’altro, costruisce percorsi propri. Questa poesia mi ha fatto pensare al quadro esposto al contrario, di Piet Mondrian. Incredibilmente per 77 anni questo quadro è stato esposto al contrario e nessuno se n’è accorto, questo mi ha fatto immaginare come un percorso proprio di ciascuno di noi può inavvertitamente sconvolgere per anni la visione anche di un quadro di un artista. Questo è un quadro realizzato con nastri adesivi nel 1941 e fu esposto al Roma nel 1945, ha fatto il giro di molti musei fino ad arrivare in Germania nel 1980 e chissà cosa voleva dirci per davvero questo artista olandese, morto nel 1944 a New York, fondatore con Theo van Doesburg del neoplasticismo, che fu influenzato da Picasso. Il quadro attualmente si trova presso la Collezione d’arte della Renania settentrionale e della Vestfalia di Düsseldorf.

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