Roccamonfina: dal XVI Salone Nazionale del Vino Novello, ecco il vincitore

Tra i vini novelli che domenica u.s. a Roccamonfina hanno partecipato al rinomato concorso nazionale “Miglior novello d’Italia”, la giuria di esperti ha collocato sul podio dei vincitori i seguenti vini: al primo posto, perché giudicato il migliore, il novello di Zeni in Trentino e a seguire un vino calabrese e uno campano. Nel comunicato stampa rilasciato dagli organizzatori, si legge quanto segue: “Cantine locali al top. Si è conclusa con la premiazione del concorso Miglior novello d’Italia la XVI edizione del Salone nazionale del vino novello svoltasi nella giornata di domenica 13 novembre a Roccamonfina in provincia di Caserta nello splendido scenario del Santuario della Madonna dei Lattani. Ad essere valutato il migliore dei 21 campioni di novello, degustati alla cieca, è stato quello dell’Azienda agricola Zeni di Grumo San Michele all’Adige in provincia di Trento, veterana della produzione di vino novello, una delle prime ad aver adottato la tecnica della macerazione carbonica in Italia già negli anni ‘80 e puntando sul vitigno Teroldego. La giuria convocata dal Nuovo Istituto Nazionale del vino e dell’olio novello ha poi assegnato a pari merito il secondo posto ai novelli delle cantine Statti a Lamezia Terme (CZ) e della cantina. Porto di Mola di Galluccio (CE). Alcune menzioni speciali della giura sono state assegnate a livello tecnico per alcuni elementi organolettici di enorme rilevanza: tra questi il quadro aromatico del novello di Ornella Bellia di Pramaggiore (VE), già vincitore del primo premio lo scorso anno; la maggior evidenza del vitigno di origine, ovvero l’aglianico, per il novello della cantina Telaro di Galluccio (CE); premio critica ad un’altra cantina campana, Tizzano di Somma Vesuviana per lo straordinario equilibrio gustativo, ottenuto grazie alla prevalenza di uve barbera. Le targhe premio “Novello amore mio”, invece, indetto dall’Istituto organizzatore per valorizzare la cantina che storicamente produce vino novello mantenendo comunque alti gli standard di qualità, sono andati alla cantina abruzzese Zaccagnini, contraddistinta dalla bottiglia col tralcetto e alla viterbese Colli Cimini nel Lazio per la costanza nella produzione anche del novello bianco. “Abbiamo appreso che c’è stato un considerevole innalzamento della produzione nazionale del novello – ha commentato Tommaso Caporale, direttore del Salone – rispetto al trend sempre negativo degli ultimi anni, ma questo dato non ci rende particolarmente speranzosi visto che dalle nostre fonti ci risulta che si tratterebbe di novelli prodotti non con totale macerazione carbonica e quindi destinati soprattutto alla Grande Distribuzione e a prezzi sotto i 3 euro. Il segnale che vogliamo dare ancora una volta – ha concluso Caporale – è quello che di un novello diverso, ottenuto esclusivamente dalle uve dell’anno e che sia davvero ambasciatore della nuova annata, con caratteri di eleganza e piacevolezza senza alcuna sofisticazione. Quello di Zeni è un novello che si trova in commercio a 12,50 euro. É questa la filosofia che deve contraddistinguere la nuova stagione dei novelli in Italia.
Nuovo Istituto nazionale del vino e dell’olio novello – via P. Nenni n. 2, 87042 Altomonte (CS). Nei giorni antecedenti al Salone è stata inoltrata una mozione, a firma dell’Istituto, al Ministro all’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, affinché si faccia portavoce di un intervento legislativo di modifica delle norme di produzione del vino novello (D.M. del 13.08.2021 all.7), sollecitando al 39; innalzamento al 100% della percentuale, oggi al 40%, delle partite di vino vinificate con macerazione carbonica”. Daniela Santantonio.

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