Al teatro Garibaldi si presenta: “In paradiso si mangiano sfogliatelle”

Il tour di presentazione dell’ultimo libro del Dott. Paolo Albano (Magistrato) dal titolo “In paradiso si mangiano sfogliatelle – imparare a vivere aiuta a non morire”, Armando Curcio Editore, giunge nuovamente, a Santa Maria Capua Vetere (CE), lunedì 5 dicembre 2022 alle ore 18.00. Interverranno alla serata l’Assessore alla Cultura Avv. Anna Maria Ferriero, l’On. Camilla Sgambato, l’autore Dott. Paolo Albano, l’Avv. Mario Romano ed il Notaio Alessandro De Donato. L’Amministrazione comunale a guida del Sindaco Avv. Antonio Mirra ha voluto fissare un appuntamento di presentazione con letture recitate dei brani a cura degli attori napoletani Maurizio Merolla e Bruno Preziosi presso il Salone degli Specchi del teatro Garibaldi e con accompagnamento musicale in tema a cura del Dott. Domenico Valeriani. Leggiamo nella presentazione: “Un libro da gustare adagio, come le sfogliatelle, assaporando una pagina alla volta. Ciascuna delle numerose e variegate storie-racconti, dialoghi ma anche una vicenda reale – rappresenta uno spunto di riflessione sui temi eterni dell’esistenza, affrontati con una piacevole vena ironica. Paolo Albano tratta con profondità e insieme leggerezza la verità e il mistero, la vita e la morte, il sogno e la realtà. Un racconto dopo l’altro, ripercorre le eterne questioni che l’uomo pone a se stesso: da dove veniamo, quale ruolo gioca il destino nella vita di ciascuno, che cosa ci attende dopo la morte, l’esistenza e la natura di Dio. Sono questi i fondamentali quesiti che guidano il lettore nei misteriosi e affascinanti meandri della nostra anima”. Invece, Pier Luigi Dell’Osso (Magistrato) in un suo pensiero scritto sulla retrocopertina, così si esprime in merito: “Una raccolta di racconti dove temi non facili, come la morte, il Paradiso, il sogno, sono trattati con voluta leggerezza e con disarmante naturalezza, che sovente si mutano in benevolo sorriso, mai compiaciuto e, dunque, autenticamente prezioso”. L’opera si compone di numerose storie ciascuna delle quali rappresenta un punto di riflessione sui temi eterni dell’esistenza, affrontati con una leggera vena di ironia. Gli argomenti trattati sono: la verità e il mistero, la vita e la morte, il sogno e la realtà. Un racconto dopo l’altro, l’autore ripercorre le eterne domande che da sempre si pone l’uomo: da dove veniamo, quale ruolo gioca il destino nella vita di ciascuno, che cosa ci attende dopo la morte, qual è il rapporto con Dio. Saranno questi fondamentali quesiti a guidare il lettore nei misteriosi e affascinanti meandri della nostra anima. In una delle prime presentazioni, a cura di Avv. Mario Romano (Direttore Responsabile di Giustizia Oggi, rivista web di attualità, vita forense, giurisprudenza italiana ed europea) sul libro dal titolo “In paradiso si mangiano le sfogliatelle – imparare a vivere aiuta a non morire” del Dott. Paolo Albano così si esprime: “Cultura umanistica e profondo senso della Storia, rivestiti da uno stile narrativo asciutto ed efficace: sono questi gli elementi che il lettore si aspetta, e ritrova, nel lavoro letterario del Magistrato-Scrittore Dott. Paolo Albano. Ciò che, invece, non ti aspetti – e che piacevolmente ti sorprende – è la fantasia con cui l’Autore propone fatti e personaggi reali ed immaginari, resi vivi nel corso di un viaggio onirico/fantastico descritto con tratti di intenso realismo. È così che, fra le tante, prendono corpo le figure di Ponzio Pilato, di Gesù Cristo e del Centurione, ridisegnate in una dimensione diversa da quella tradizionale, ma non per questo meno credibile. L’opera si snoda attraverso la descrizione di eventi storici ed episodi talvolta, frutto di ricordi giovanili o di sogni magicamente rivissuti, in un percorso introspettivo assolutamente privo di intenti didascalici, proteso com’è alla ricerca di verità irraggiungibili. Emblematica, a questo proposito, si rivela la lettura della “Cronaca del Paradiso”, immaginariamente ritrovata su di un vecchio giornale, purtroppo lacero e privo della parte finale, che resta, perciò, sconosciuta, così come la descrizione dell’errore giudiziario, paradossalmente verificatosi addirittura nell’aldilà, di cui è rimasto vittima “L’Evaso” a causa di una deprecabile omonimia, proprio come talvolta accade nei tribunali dell’aldiquà nei nostri umani tribunali! Collocati al termine del libro, non meno originali, quanto imprevedibili, risultano, poi, i “Romanzi brevissimi” che rivelano una volta di più il senso dell’umorismo e l’amore per l’assurdo, insospettabili nella austera persona dell’Autore. Naturalmente nelle oltre duecentottanta pagine (seguite da tre pagine rigorosamente bianche) vi è molto di più e non vogliamo sottrarre al lettore il piacere di scoprirne il contenuto. Quanto alla presenza delle tre pagine bianche, essa è quasi certamente dovuta ad esigenze di impaginazione e, tuttavia, a noi piace credere che, collocandole al termine del volume, l’Editore ma anche l’autore abbiano voluto lasciare spazio per eventuali impressioni e commenti. Con tale convinzione, dunque, le riempiamo esprimendo all’Autore vivo apprezzamento e profonda gratitudine per averci donato, con questo lavoro, un soffio di aria fresca e pulita di cui avvertivamo un gran bisogno in questa torrida estate, funestata da conflitti atroci che sembrano richiamare quelli immaginari descritti nel capitolo dedicato ad “Un altro Universo”. Per fortuna al termine del libro c’è il profumo delle sfogliatelle con cui il pasticciere partenopeo inonda il Paradiso e da cui il volume prende il titolo, quasi a rimarcare l’ispirazione improntata alla leggerezza elemento quest’ultimo che induce all’ottimismo e ci spinge a ripetere da queste colonne un sincero grazie”.

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