Riordino Ministeri: scelta ideologica e controproducente
Con il provvedimento sul riordino dei Ministeri, approvato alla Camera, il Governo ha deciso di compiere una scelta ideologica e controproducente. Al di là dei nomi, infatti, manca una chiara ripartizione di competenze, con il rischio di generare confusione nella suddivisione dei compiti affidati alle diverse amministrazioni centrali dello Stato.
Abbiamo il dubbio, inoltre, che Governo e maggioranza non saranno in grado di compiere il riordino a costo zero, con un’ulteriore spesa per i cittadini. Alla luce di queste considerazioni, risulta grave la decisione di aumentare il personale degli staff di diretta collaborazione dei Ministri dell’Ambiente e dell’Istruzione. Una misura che in Aula abbiamo contestato, perché si tratta di personale che svolge un’attività di supporto agli organi politici, con oneri non indifferenti, e che non ha attinenza alla realizzazione dei progetti del PNRR. Più in generale, le inevitabili complicazioni burocratiche rischiano di determinare gravi carenze nell’azione del Governo.