Tumore della mammella – Affollato confronto all’Ordine dei Medici di Caserta
Un’occasione di confronto sulle novità diagnostiche e terapeutiche del tumore alla mammella. È stato questo l’obiettivo del convegno «Il tumore alla mammella dalla diagnosi alla terapia: una visione d’insieme». L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Italiana Donne Medico (A.I.D.M.), sezione di Caserta, con il patrocinato dall’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta.
I lavori del convegno, ospitati presso la sede dell’Ordine, si sono aperti con l’intervento da remoto della Presidente nazionale A.I.D.M. Antonella Vezzani che ha ringraziato l’organizzazione e ha sottolineato: «I temi trattati sono molto importanti e sono quelli sui quali da anni l’associazione è impegnata». Saluti da remoto anche per il Presidente dell’Ordine dei Medici Carlo Manzi impegnato nei lavori del Consiglio Nazionale della FNOMCeO.
In apertura del convegno anche l’intervento del Direttore generale dell’ASL Caserta Amedeo Blasotti. Con lui anche il Direttore sanitario Enzo Iodice. Quindi, la Presidente A.I.D.M. Caserta Anna Tarabuso. Ad aprire la sessione Antonella Guida, Direttrice distretto sanitario 12 ASL Caserta. A seguire i diversi interventi della giornata di studio.
Nel convegno è stato ribadito che il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile. È una malattia estremamente eterogenea per la diversità nelle caratteristiche cliniche e biologiche, che si riflette in una diversa risposta ai trattamenti.
Negli ultimi anni, il tumore della mammella è stato protagonista di una vera e propria rivoluzione che ha coinvolto sia l’approccio diagnostico che terapeutico, grazie alle nuove conoscenze sui meccanismi biologici e molecolari alla base dello sviluppo della malattia che inevitabilmente influenzano la risposta ai trattamenti.
In questo rinnovato contesto, è fondamentale nella presa in carico della paziente una “visione d’insieme”. Imprescindibile a tal fine è l’approccio multidisciplinare che vede coinvolti direttamente non solo oncologi e chirurghi, ma anche radiologi, patologi, radioterapisti, psicologi, nutrizionisti, medici di medicina generale e medici del territorio.