La rivista “LE NOSTRE RADICI” cementa l’Associazione ex Alunni Passionisti
L’Associazione ex Alunni Passionisti – ASeAP – negli ultimi tempi è stata scossa nelle fondamenta: ha subito due gravissime perdite. Il 21 marzo 2021, inaspettatamente, avendo contratto il Covid-19, veniva a mancare il “mitico” e “inossidabile” Presidente Antonio Romano e il 6 agosto 2022 raggiungeva la Casa del Padre anche Padre Ludovico Izzo, dal 2005 operoso e fattivo Assistente spirituale dell’Associazione, entrambi protagonisti, nel 1991, della nascita dell’Associazione.
La scomparsa di Antonio Romano e di P. Ludovico Izzo ha prodotto delle “ferite” che non sarà facile rimarginare. Per l’ASeAP, Romano, volitivo e propositivo, costituiva il braccio e P. Ludovico, ponderato e lungimirante, la mente. Attualmente l’Associazione è priva del Presidente e dell’Assistente spirituale e ci si augura che quando prima tali figure vengano individuate e insediate. Bisogna essere grati al socio ex alunno passionista, Antonio Gargiulo, che con il supporto di un ristrettissimo gruppo di ex alunni e dei PP. Antonio Rungi, Amedeo De Francesco e Giuseppe Comparelli continua nella meritoria opera di tenerla in “vita” e ciò è testimoniato dall’uscita periodica e regolare della rivista/bollettino dell’Associazione “LE NOSTRE RADICI”. Alcuni giorni or sono è stato pubblicato il n. 4 – dicembre 2022 – con il contributo dei PP. Giuseppe Comparelli, Antonio Rungi, Carlo Cautillo e Paolo Farinella ed egli ex alunni Antonio Gargiulo, Salvatore Romano e Samuele Ciambriello.
P. Giuseppe Comparelli nell’editoriale “È Natale per tutti?” scrive: “(…) Per noi cristiani l’emisfero sofferente del mondo è una ferita che a Natale si fa più sensibile. Prendere coscienza è già un primo passo di carità. Poi serve l’attivazione di soccorsi perché per noi non sarà un Natale felice, se le nostre mense, i nostri regali ci danno un senso di usurpazione e di indifferenza”;
P. Antonio Rungi nel servizio “Gesù Bambino il cuore pulsante del Natale” scrive: “(…) Il Natale non è solo shopping, vacanze, divertimento, cibi e passeggiate tra le vetrine o le opere d’arte degli altri, ma è una sincera e completa ricostruzione della nascita di Gesù nel cuore di ognuno di noi e nel cuore dell’umanità intera”;
I PP. Paolo Farinella e Carlo Cautillo nell’articolo “Natale senza Gesù” evidenziano che “(…) Il Natale ha assunto la forma pagana della dissipazione e dello sperpero, offese a Gesù e al suo progetto di vita che pone i poveri al centro dell’interesse di Dio: Dio incarnato che si riconosce nei poveri (cfr MT 5,3). Molti si dicono cristiani, celebrano il Natale e vivono immersi nel razzismo, nell’odio verso i migranti, i diversi, i poveri dei poveri. (…)”;
L’ex alunno passionista Samuele Ciambriello, docente universitario, nel servizio “Smitizzare il Natale” scrive: “(…) Già per le strade, le piazze e le vie dello shopping è cominciato lo scempio del Natale, il rito dell’obbligo, la liturgia della falsità; si fa finta di fare sul serio perché bisogna rispondere alle aspettative che noi pensiamo che gli altri abbiano. Bisogna fare regali, essere buoni a date scandite, stare insieme perché <è la tradizione>. (…) Non si può vivere per finta, Cominciamo noi a smitizzare il Natale commerciale e a scegliere l’austerità come criterio di vita e partecipazione al dolore e alla miseria che affligge tre quarti dell’umanità, lontano e vicino a noi” e nell’articolo “I diritti degli adolescenti, serve una scossa, il Bambino Gesù è triste” scrive: “Il Bambino Gesù mi fa riflettere sui bambini, la loro storia, di precarietà affettiva, economica e ambientale. (…) Per fortuna rimane l’impegno garantito di alcune Istituzioni, del terzo Settore, del Volontariato, della Chiesa. La situazione attuale è molto critica, manca un Piano nazionale per l’Infanzia. Serve una scossa. Ultreya e sereno Natale”.
La Redazione della rivista ha impreziosito le considerazioni/riflessioni sul Natale con il contributo “A distanza di un anno il Natale di P. Ludovico” nel quale si legge “(…) Vogliamo, in queste pagine con i contributi dei nostri soci che seguono, rivolgere la nostra attenzione a quanti, e sono milioni di persone, vivranno ancora una volta un Natale nelle tenebre. Sta a noi che ci professiamo cattolici, portare la vera Luce del Natale, cambiando le nostre abitudini e i nostri comportamenti, a chi sta vivendo un momento di difficoltà e saper essere solidali nei loro confronti. È un controsenso festeggiare il Natale, se in Italia sempre più persone affollano le strutture della Caritas e delle organizzazioni umanitarie per avere un pasto caldo o un pacco di generi alimentari che non possono comprare a causa della crisi economica, sempre più profonda, che ha ridotto in povertà tantissime famiglie. (…)”;
Salvatore Romano, ex alunno e socio attivo e operoso, prendendo spunto dall’iniziativa di P. Gianluca Zanni, guida della parrocchia San Nicola di Calvi Risorta (CE), di festeggiare la Giornata Mondiale delle Missioni, 23 ottobre 2022, con la presenza di numerosi ex alunni passionisti e del missionario passionista P. Giovanni Cipriani, da decenni Superiore della comunità passionista in Brasile, ha vergato: “(…) Padre Giovanni Cipriani, promotore di raccolta fondi nelle parrocchie, associazioni, offerte volontarie per l’acquisto di medicinali, abbigliamento, beni di prima necessità, per la realizzazione , completamento e mantenimento delle strutture che ospitano bambini, ragazze madri e poveri, al fine di alleviare le sofferenze delle popolazioni che vivono nell’assoluta povertà. (…)”.
La rivista/bollettino termina con la socializzazione da parte di Antonio Gargiulo, al quale l’ASeAP deve molto in questo particolare momento di “vacatio”, dell’iniziativa posta in essere il 5 dicembre 2002 – Giornata Mondiale del Volontariato – a Sant’Antonio Abate (NA) dalla locale parrocchia che ha coinvolto i volontari che “hanno organizzato, in vista del prossimo Natale, una raccolta di generi alimentari per rifornire l’emporio Caritas a cui si rivolgono tante famiglie che vivono in difficoltà”. Siamo certi che nella citata lodevole e meritoria iniziativa Antonio Gargiulo e la sua consorte hanno avuto un ruolo propulsivo e operativo.