Il Sindaco di Limatola: “Il Presidio Ospedaliero di Sant’Agata de’ Goti non va dismesso, va potenziato”
Il Sindaco del Comune di Limatola (BN), Dott. Domenico Parisi, in merito alla “paventata” soppressione del Presidio Ospedaliero “Sant’Alfonso de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti (BN), con la franchezza genuina e lo spirito propositivo che lo contraddistinguono, ha dichiarato, non riuscendo a nascondere completamente la sua sofferenza e delusione: “Ci sono battaglie che non hanno colore politico, che vanno fatte con lealtà e determinazione a prescindere dagli interessi di parte. Una di queste, anzi la prima, è quella per una sanità pubblica efficiente e per tutti. Invece, da troppi anni ci scontriamo con una serie di disservizi non più tollerabili e chi deve e può decidere continua a rimanere colpevolmente in silenzio”.
Il Sindaco Parisi, nella sua sofferta esternazione ha evidenziato, con non poca marezza, che nonostante le promesse fatte i Sindaci del territorio non sono stati più convocati per fornire il loro contributo di idee e di proposte alla V Commissione permanente “Sanità e Sicurezza Sociale” del Consiglio Regionale della Campania che è deputata a svolgere l’attività istruttoria per l’emanazione di leggi e di provvedimenti. La citata commissione è presieduta dall’On. Vincenzo Alaia del Gruppo Italia Viva e ha come membri Paola Raia del Gruppo De Luca Presidente e Annarita Petrarca del Gruppo Forza Italia.
Il Presidio Ospedaliero “Sant’Alfonso de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti in virtù del Decreto ragionale n. 54/2017 della Regione Campania divenne dal 1° giugno 2018 un Presidio dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento e venne “ristrutturato” in Direzione Medica di Presidio; Unità Operativa Complessa Ufficio Relazioni con il Pubblico; Centro Unico di Prenotazioni e in Servizi; Unità Operativa Complessa Farmacia; Pronto Soccorso; Unità Operativa Complessa Anestesia e Rianimazione; Unità Operativa Complessa Chirurgia Generale; Unità Operativa Complessa Ortopedia e Traumatologia; Unità Operativa Complessa Medicina Interna; Unità Operativa Complessa Cardiologia; Unità Operativa Complessa Oncologia e in Ambulatori di Senologia e Medicina intensiva di recupero e riabilitazione funzionale.
La mancata convocazione ha indotto il Dott. Parisi alla constatazione che “Fino a questo momento sono state fatte solo chiacchiere e zero fatti, mentre la sanità è al collasso a causa di mancanza assoluta di capacità gestionale a tutti i livelli” e si è augurato che “L’assemblea dei Sindaci non si traduca in un’altra perdita di tempo ma in un incontro in grado di dare concretezza al Decreto regionale n. 41/2019, mai attuato”.
È doveroso socializzare che il citato Decreto prevedeva la riorganizzazione definitiva dell’ospedale con 4 posti di cardiologia, 10 di chirurgia generale, 10 di ortopedia, 26 di riabilitazione, 12 di medicina generale, 4 di anestesia e rianimazione, 6 di oncologia e 24 di lungodegenza, nonché un Pronto Soccorso pienamente funzionante e che il 27 ottobre 2021 si tenne negli Uffici della Presidenza della Giunta della Regione Campania anche una mirata riunione per il potenziamento del Presidio Ospedaliero e il risultato della riunione fu l’assicurazione della conferma e del rafforzamento di quanto già previsto dal citato Decreto 41/2019 e, quindi, il mantenimento di tutte le funzioni già attivate con gli attuali posti letto e l’attuale Pronto Soccorso e nei piani superiori dell’edificio sarebbero state realizzate le strutture dell’Ospedale di comunità e della Casa della salute, poliambulatori e la centrale operativa della Guardia Medica.
Va anche evidenziato che il 20 marzo 2022 movimenti dell’associazionismo, cittadini, religiosi, amministratori civici, politici, tennero una riuscita manifestazione di protesta per accendere i riflettori sul nosocomio “Sant’Alfonso de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti per far sì che al territorio, comprendente diversi Comuni tra i quali: Airola, Montesarchio, Bonea, Dugenta, Limatola, Telese, Bucciano, venisse erogata una dignitosa assistenza sanitaria.
Un’amara considerazione: la tutela della salute dei cittadini non andrebbe assicurata e garantita in base ai costi che essa comporta. Se prevalga tale calcolo, e sembra che prevale davvero, le piccole realtà territoriali interne sono e saranno sempre più fortemente penalizzate e discriminate e, poi, ci si stupisce del loro continuo e inarrestabile spopolamento per non dire “desertificazione”.