Via Appia Regina viarium. Santa Maria Capua Vetere tra le firmatarie del Protocollo di intesa per la candidatura del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO

Firmato martedì scorso a Roma il Protocollo di intesa per la candidatura del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO della Via Appia quale Regina viarium. Lazio, Campania, Basilicata e Puglia le Regioni coinvolte assieme a 12 tra province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere nel progetto per la prima volta promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici. Tutti a sostenere la strada consolare, opera di straordinaria ingegneria stradale, eccellente prototipo del sistema viario romano, molto di più di una strada militare o commerciale. Nella cornice delle Terme di Diocleziano per l’Amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere erano presenti il Sindaco Antonio Mirra e l’Assessore alla Cultura Anna Maria Ferriero. Il riconoscimento dell’UNESCO rappresenterebbe un’occasione di crescita e valorizzazione della Città dell’Anfiteatro, del Mitreo, dell’Arco di Adriano, della Domus, del Museo Archeologico dell’Antica Capua, rappresentando uno dei siti più importanti del tracciato stradale che collega Roma a Brindisi, come sottolineato dal Primo cittadino sammaritano e dall’Assessore che, assieme agli altri rappresentanti degli Enti coinvolti, attendono ora fiduciosi la valutazione del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale UNESCO. Subito dopo il dossier sarà trasmesso a Parigi per la valutazione della Commissione Mondiale.
