Cari avaazini, ora basta!

Da Avaaz.org riceviamo – Per decenni, i giganti del petrolio e del gas hanno ingannato l’opinione pubblica sulle conseguenze dell’uso dei combustibili fossili. Ora dobbiamo affrontare inondazioni devastanti, tremende siccità e boschi e foreste divorati dalle fiamme.
La settimana prossima, i dirigenti di queste aziende andranno al Forum di Davos, a fingersi preoccupati per il Pianeta, mentre continuano a fare miliardi scavando nuovi pozzi di gas e petrolio.
Ma ci saremo anche noi in Svizzera e consegneremo agli amministratori delegati di tali compagnie la nostra lettera di diffida, perché interrompano qualsiasi nuovo progetto di petrolio e gas. Unisciti a noi: teniamogli testa in milioni, facciamogli capire che non crediamo più alle loro bugie.
Ai dirigenti delle aziende di combustibili fossili:
Questa diffida legale esige l’interruzione immediata di nuove aperture di siti di estrazione di petrolio, gas o carbone e che non si intralci la transizione verso l’energia pulita, di cui tutti abbiamo urgente bisogno.
Sappiamo che Big Oil:
SAPEVA da decenni che i combustibili fossili causano cambiamenti climatici catastrofici.
HA INGANNATO il pubblico sulle basi scientifiche del cambiamento climatico e i suoi rischi.
HA RAGGIRATO la classe politica con la disinformazione infondendo dubbi e provocando ritardi.
Dovete interrompere queste attività poiché violano direttamente i nostri diritti umani. Siete tenuti ad osservare il dovere di diligenza per garantire un ambiente pulito, sano e sostenibile, nonché garantire i diritti delle popolazioni indigene.
Se non agite immediatamente, sappiate che i cittadini di tutto il mondo potranno intraprendere qualsiasi azione legale per ritenervi responsabili. E continueremo a protestare per le strade in gran numero.
È estremamente difficile mantenere viva la speranza di fronte alla devastazione climatica in tutto il mondo, dai milioni di persone che soffrono la fame in Africa orientale, alla distruzione dilagante della foresta pluviale in Amazzonia. Ma la nostra speranza risiede nelle persone, nei milioni di noi che sono determinati a riunirsi e chiedere ai leader in campo economico e politico di agire.
È ora che queste grandi aziende e i loro dirigenti si rendano conto che il 2023 rappresenterà uno spartiacque nell’ambito delle responsabilità ambientali. Facciamolo, insieme.
Cordialmente, Vanessa dall’Uganda, Greta dalla Svezia, Helena dall’Ecuador, Luisa dalla Germania.

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