La meraviglia dei Musei Vaticani
Gustave Flaubert diceva: “Se c’è sulla Terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell’infinito e del vago che chiamano anima, questa è l’arte”.
E la bellissima Roma è uno degli esempi più grandi! Nella città un tempo definita “Caput Mundi” è impossibile non restare affascinati dalle strade, dalle piazze, dai quartieri popolari, dalla bellezza e dalla storia che si respira in ogni angolo.
Con il ritrovato slancio, dopo gli anni difficili della pandemia, la Città Eterna è tornata ad essere viva, piena di turisti provenienti da tutto il mondo, arrivati per ammirare le sue bellezze artistiche, architettoniche e per assaggiare anche le sue “meraviglie gastronomiche”. E se non si può andar via dalla città senza aver provato i piatti tipici della tradizione, non si può andar via nemmeno senza aver fatto tappa ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina, meraviglie uniche al mondo, luoghi irrinunciabili per chiunque giunga a Roma. Belli da togliere il fiato!
I Musei Vaticani sono il museo nazionale del piccolo Stato del Vaticano, anche se il loro ingresso si trova sul territorio italiano. Sono stati fondati da Papa Giulio II nel XVI secolo e rappresentano una delle raccolte d’arte più grandi e importanti del mondo, aperti al pubblico dal 1771 per volere di Papa Clemente XIV. Durante l’appassionante tour di circa due ore e mezza è possibile ammirare capolavori dell’arte antica e del Rinascimento, passando dalle sale dei Musei alle stanze di Raffaello, fino ad arrivare alla Cappella Sistina affrescata da Michelangelo Buonarroti, con la rappresentazione della Creazione e Giudizio Universale.
L’opera che diede il via alla realizzazione dei Musei Vaticani, secondo Museo più visitato al mondo nel 2022, fu il “Gruppo del Laocoonte”. Il gruppo scultoreo, ritrovato il 14 gennaio 1506 in un vigneto nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, raffigura il sacerdote troiano di Nettuno, Laocoonte appunto e i suoi due figli, stretti e morenti tra le spire di due serpenti marini: secondo la mitologia greca, il sacerdote cercò di impedire l’accesso alla città del cavallo di legno, ideato da Ulisse, che conteneva i soldati achei nemici e che poi misero a ferro e fuoco Troia, ed è raffigurato mentre è intento a scagliare una lancia verso il ventre del cavallo, ma la Dea Atena, schierata con i greci, lo punisce facendo uscire dal mare due grossi serpenti marini che stringono lui e i suoi due figli in un abbraccio mortale.
Il mese dopo il ritrovamento, l’opera fu esposta al pubblico e da allora, i papi hanno raccolto e conservato numerosissimi capolavori d’arte di inestimabile valore, dall’arte antica, passando da quella dell’antico Egitto, fino ad arrivare ad opere della storia moderna.
Tra gli aneddoti legati ai Musei Vaticani, c’è sicuramente la clamorosa chiusura al pubblico del maggio 1938, quando Adolf Hitler arrivò a Roma, ospite di Vittorio Emanuele III e di Benito Mussolini. Papa Pio XI si rifiutò di incontrare il leader nazista, si trasferì per tutta la durata della visita a Roma del Fuhrer a Castel Gandolfo e stabilì la chiusura dei Musei per non permettere a Hitler di entrare nella Città del Vaticano, passando per il suo accesso sul territorio italiano.
E’ davvero difficile visitare i Musei Vaticani e non restare folgorati da tanta meraviglia, le stanze di Raffaello per esempio, sono così ricche di colori, così piene di arte e bellezza, da provare una vera e propria sindrome di Stendhal! Se passate per Roma, programmate una visita ai Musei Vaticani, ne vale davvero la pena perché “la bellezza salverà il mondo!”