Rinascimento a Ferrara, la nuova mostra a Palazzo Schifanoia
Dopo gli ultimi interventi di restauro, Palazzo Schifanoia ospita la nuova mostra dedicata a due grandi artisti ferraresi del Rinascimento: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. L’obiettivo è quello di porre lo spettatore dinanzi ad uno scenario composto da mecenatismo artistico e personalità eminenti della corte ferrarese, in un momento storico in cui le leggi della prospettiva introdotte da Leonardo da Vinci stavano acquisendo massima diffusione. I due protagonisti della mostra sono affiancati nell’elegante e funzionale percorso espositivo da numerose altre personalità artistiche, in continuo dialogo con le opere: Mantegna, Cosmè Tura, Niccolò dell’Arca, Marco Zoppo, Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino. La rassegna in programma fino al 19 giugno 2023, a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, è stata organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura.
Ferrara, una delle città di spicco del Rinascimento italiano, fa da substrato culturale a gran parte delle opere esposte e, grazie alla sua posizione strategica, è stata più volte oggetto di interesse e mire espansionistiche da parte delle fortezze rivali.
Capostipite degli Estensi, fu Alberto Azzo II d’Este, mentre nel 1242 Azzo Novello VII d’Este consegnò alla propria famiglia la Signoria di Ferrara. A cavallo tra il XIII e il XIV secolo, la casata d’Este dovette fare i conti con una crisi di successione. Da Niccolò III d’Este e negli anni a venire, la città fu una delle capitali più prestigiose del Rinascimento italiano e della scena europea, grazie a personalità quali Leonello d’Este, Borso d’Este, Ercole I d’Este Alfonso I d’Este. Il gusto artistico e culturale dell’epoca vide la forte influenza delle principesse e sorelle Beatrice d’Este e Isabella d’Este. Nel 1598, ci fu la Devoluzione di Ferrara e l’annessione della città allo Stato Pontificio a causa dell’assenza di eredi legittimi alla morte del duca Alfonso II d’Este.
Ercole de’ Roberti noto anche come Ercole da Ferrara, fu apprendista di Gherardo da Vicenza, Francesco del Cossa e Cosmè Tura, artisti attivi presso la famiglia degli Este nel territorio ferrarese. Nel corso della propria adolescenza, Ercole si è occupato degli affreschi di Palazzo Schifanoia.
Tra paesaggi onirici e contorni poco definiti delle figure, il suo stile apre ad una fase di transizione che porta con sé luci e ombre del periodo rinascimentale. Ferrara, pur essendo la città di Ercole de’ Roberti, conserva ufficialmente poche opere dello stesso, per cui la gran parte dei dipinti esposti proviene da collezioni private. Fra i capolavori il dipinto intitolato “I miracoli di S. Vincenzo Ferrer” che costituisce la predella della pala d’altare realizzata dal suo maestro, Francesco del Cossa, per la Cappella Griffoni in S. Petronio a Bologna nel 1473. Nella predella sono illustrati i Miracoli di San Vincenzo Ferrer, santo spagnolo canonizzato nel 1458, il cui culto si era rapidamente diffuso a Bologna.
Gli oggetti della rappresentazione comprendono: la Guarigione della donna storpia, la Resurrezione di una ricca ebrea, il Salvataggio di un bambino in una casa colpita da un incendio, la Resurrezione di un bambino ucciso dalla madre gravida e impazzita e la Guarigione di un ferito.
Altro protagonista della rassegna è Lorenzo Costa, artista dinamico e poliedrico che non rimase statico sui canoni della scuola ferrarese. Egli trascorse parte della sua carriera lontano dalla terra natia e morì a Mantova, al servizio dei Gonzaga. In epoca ottocentesca lo stesso Costa venne accusato di eclettismo, quando fu in realtà degno interprete del proprio tempo adeguando il proprio linguaggio pittorico al cambiamento epocale. Giorgio Vasari inquadra l’opera di Costa intitolata Madonna con il Bambino in trono e santi, come la migliore in termini di esecuzione e coerenza che fonde un linguaggio veneziano, ferrarese e centro-italiano.
Un’esperienza da non perdere dato il pregio delle opere, alcune delle quali giunte in prestito dagli USA, precisamente dal Texas e da Washington, senza trascurare importanti musei europei. Un’occasione unica per ripercorrere o scoprire la luminosa bellezza del Rinascimento alla corte estense.