Maddaloni, il Direttore di gara Angelo Salvatore Letizia ricorda il Prof. Francesco Angioni
Continua il ricordo del Prof. Francesco Angioni, avviato lo scorso 1° aprile 2023 con la nata ufficialmente della pagina social “Prof. Francesco Angioni” per celebrare il centenario della nascita dell’Uomo, dell’Educatore, dell’Allenatore e dello Sportivo Prof. Francesco Angioni.
Qualche settimana fa, grazie al pregevole studio e ricordo del Prof. Antonio Pagliaro, è stata approfondita la figura di educatori presso il Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni sia del Prof. Francesco Angioni che del padre Attilio.
Questa volta ospitiamo il ricordo di un altro illustre maddalonese, Angelo Salvatore Letizia ai più noto per essere, tra le altre cose, Direttore di gara del Giro d’Italia femminile e promotore del Premio Letterario “Bici & Parole”.
L’amico Angelo Salvatore Letizia ha accettato l’invito, infatti, a riportare un proprio personale e inedito contributo alla storia umana e professionale, e ancora sportiva del Prof. Francesco Angioni.
Ecco il ricordo:
«Il ricordo del Prof. Francesco Angioni è innanzitutto un ricordo di famiglia.
Infatti, era il cugino di zio Tonino, il capostazione Antonio Gentile, che aveva sposato la sorella di papà, zia Filomena, e nelle domeniche che andavo a trovare gli zii, spesso lo trovavo lì.
Il Prof. Angioni era affabile e socievole con tutti, lo era, ancor di più, in famiglia.
Con la battuta facile era colui che teneva viva la serata.
E qui potrebbero essere tanti gli aneddoti. Ma il ricordo più intenso, che in questo momento celebrativo desidero evidenziare, è legato al mio voler fare sport.
Ecco il ricordo: nel maggio del ‘73 partecipo alla fase comunale dei Giochi della Gioventù per la disciplina ciclismo. Per meglio comprendere anche la location, il circuito si snodava lungo via Napoli, via Sani, via Carrarone e bisognava ripetere una ventina di volte.
Ebbene, Giudice di gara era proprio il Prof. Francesco Angioni che ad ogni passaggio sulla linea d’arrivo mi incitava con un suggestivo “Curr omm ‘e nient!”.
Un incitamento che avrebbe scoraggiato il più forte degli atleti ma la dolcezza e l’affetto che accompagnava la citazione fu un toccasana per me è un momento di allegria per tutti i presenti.
L’amore è l’entusiasmo che metteva nella sua professione è stato l’insegnamento che, più di ogni altro, ha trasmesso ai suoi studenti ed a tutti coloro che hanno avuto occasione di collaborare con lui.
È stato per me un onore conoscerlo e ho fatto tesoro dei suoi insegnamenti, soprattutto quando ho deciso di restare a fare sport non da atleta ma da organizzatore e Direttore di gara».