Cerca di uccidere la compagna nel sonno e dice ai figli che li odia

Dalla pagina Facebook Noi Poliziotti per sempre riportiamo:
Una notte cercò di soffocare la compagna nel sonno afferrandola per il collo. Venne fermato dall’immediato arrivo dei figli piccoli della donna e del suo ex convivente ma si scagliò contro tutti minacciandoli di ucciderli impugnando un coltello tra le mani. Non era la prima volta che quest’uomo, un Ingegnere 31enne, di origini ucraine ma da tempo residente a Lecce, adottava simili violenti atteggiamenti in casa.
Con la nuova compagna viveva da mesi ma in breve la convivenza aveva assunto i connotati di un rapporto condito da episodi di ripetuta e ingiustificata violenza. Spesso l’Ingegnere era ubriaco e sotto effetto di sostanze stupefacenti. E questo stato alterato ne comprometteva del tutto la lucidità facendogli compiere continui episodi di rabbia e prepotenza tutti contenuti nell’ordinanza con cui la Giudice Francesca Mariano ha disposto che quest’uomo abbandoni l’abitazione perché indagato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
“Ha utilizzato violenza fisica e verbale senza ritegno verso la propria compagna, verso i bambini piccoli – si legge nel provvedimento – si è davanti ad uno scenario delirante dove la condotta illecita che può avere connotazioni anche più gravi di quelle elevate si caratterizza per una sfrontatezza nel dire e nel fare di tale imponenza che a stento è contenuta nel reato di maltrattamenti”. E di episodi da elencare ce ne sarebbero veramente tanti: basti citare le continue aggressioni ai danni della compagna per i motivi più banali a cui hanno fatto seguito gli interventi delle forze di polizia; insostenibili richieste di denaro come “ti ucciderò, mi devi dare 35mila euro a rate da 5mila euro al giorno a partire da oggi altrimenti non ti farò più vedere tuo figlio”.
Difatti, in questa spirale di violenza l’Ingegnere non avrebbe risparmiato neppure i figli (un maschietto e una femminuccia) che la compagna aveva avuto da una precedente relazione: “ti odio”, “per me puoi anche morire” ripeteva ai bambini per poi colpirli e ferirli. Dopo la denuncia presso gli uffici della Questura è scattata l’indagine nei confronti di un uomo che “ha cercato di uccidere la sua compagna senza alcun motivo e allontanato dagli interventi dei presenti altrimenti questo Giudice si sarebbe occupata di un’altra imputazione”. Pertanto la misura minima in proporzione ai fatti è stata ritenuta quella dell’allontanamento dalla casa familiare.

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