Presentazione del libro di Rossana Maryam Sirignano “Il velo dentro”
Domani sera, 8 giugno 2023 alle ore 19.00, a Frattaminore, negli accoglienti e funzionali locali della Biblioteca comunale sita in via Filippo Turati, nell’ambito della rassegna “Aprite il libro”, promossa dalla locale Associazione “ILBELPAESE-CAMPANIA”, verrà presentato il libro della scrittrice Rossana Maryam Sirignano “Il velo dentro”, Villaggio Maori Edizioni, Catania, marzo 2023.
IL Sindaco di Frattaminore Giuseppe Bencivenga porterà i saluti del civico consesso e della cittadinanza e l’Assessore alla Cultura Elisabetta Luongo porterà il saluto dell’associazionismo e del variegato mondo della cultura. I lavori della manifestazione saranno introdotti da Maurizio Crispino, Presidente della locale Associazione “ILBELPAESE-CAMPANIA” che illustrerà le finalità e le attività programmate dalla citata Associazione e che saranno quando prima poste in essere. Il Dirigente scolastico Enrico Crispino modererà il dibattito e Massimiliano Foà impreziosirà l’evento con la lettura di alcune pagine del libro, tra quelle più significative.
Alla presentazione sarà presente anche l’Autrice, Rosanna Maryam Sirignano, Dottore in studi islamici all’Università degli Studi di Heidelberg con studi in Tunisia, Palestina e Siria. La Sirignano si occupa prevalentemente di formazione per lo sviluppo attraverso la lingua, la cultura araba e gli studi islamici. Nel 2019 ha fondato MaryamEd Formazione Transculturale ed attualmente è membro del Centro Islamico Culturale d’Italia ed è attiva in diverse iniziative di dialogo interreligioso a livello nazionale.
L’Autrice, con acume e saggezza, in una recente intervista ha affermato che “Il titolo del libro ‘Il velo dentro’ è arrivato spontaneamente quando ho deciso che il modo più autentico di raccontare il velo era farlo attraverso la mia esperienza. Lascio ai lettori scoprirne i vari significati leggendo il libro.
Che significa per una donna italiana indossare il velo? È una sfida con sé stesse, perché non sempre hai voglia di indossarlo. Personalmente lo trovo ancora molto scomodo. Ma è proprio in questo sforzo che c’è il beneficio dell’esercizio spirituale. È una sfida anche in relazione agli altri che spesso vedono prima il pezzo di stoffa che porti sulla testa e poi si accorgono che c’è sotto una persona. Per fortuna ci sono anche tante eccezioni.
Perché hai scelto di raccontare la tua esperienza? Inizialmente l’idea era quella di raccogliere esperienze di diverse donne italiane che indossano il velo. Proprio durante la terza o quarta intervista mi sono accorta che forse piuttosto che interpretare le parole delle altre donne, era meglio parlare in prima persona, essendo l’esperienza del velo molto soggettiva.
Indossare il velo per te diventa una scelta di libertà, dunque, al di là delle polemiche che accompagnano l’imposizione del velo in alcuni paesi di fede mussulmana? Il velo per me non è una scelta, è un obbligo religioso. Se non fossi mussulmana e non avessi sentito di dover aderire a questo codice di abbigliamento non lo avrei mai indossato. L’imposizione del velo in alcuni paesi a maggioranza islamica non ha certo a che fare con il benessere spirituale delle persone, ma si inserisce in quadri geopolitici e sociali molto complessi. Di sicuro obblighi del genere non aiutano le persone a vivere un cammino della fede sereno, per cui la libertà è necessaria.
Quando hai scelto di convertirti alla fede mussulmana e perché? Non è stata una scelta, la fede è qualcosa che accade e che tu a un certo punto scegli di approfondire sul cammino che ti è stato posto davanti. Nel libro ripercorro quei momenti iniziali, quando mi trovavo in Siria per motivi di studio. Mai avrei immaginato che quel viaggio avrebbe segnato la mia vita così profondamente.
Come è cambiata la tua spiritualità negli anni? È cambiata di continuo in armonia con quello che mi accadeva nella vita quotidiana, sia personale che lavorativa. Di base io sono una persona che ama il cambiamento, inteso come evoluzione e crescita, quindi ho sempre attraversato questi momenti con serenità, anche quelli dove sembrava che stesse crollando tutto.
Come vivi i pregiudizi che ancora accompagnano la fede mussulmana? Oggi cerco di dare meno importanza a queste voci che continuamente insinuano, disprezzano senza ascoltare veramente. Tutti i miei sforzi sono più indirizzati a costruire cultura e formazione per chi desidera guardare oltre i propri confini”.