Cosenza: mondo subacqueo e società umana in mostra al BoCS Museum
“Nice Party Nice People”: questo il titolo della mostra personale di Luca Sivelli fruibile al pubblico al BoCS Museum dal 6 febbraio al 30 maggio. L’esposizione fa parte della terza iniziativa promossa dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro in collaborazione con il BoCS Museum di Cosenza (diretto da Marilena Cerzoso) e fa parte della quarta edizione del progetto “Ceilings”.
Tema portante è proprio il mondo subacqueo, a cui viene dedicato uno spazio speciale, in particolare al centro di una sala, con un grande acquario che prende forma grazie a un affascinante supporto multimediale. Le opere d’arte di Sivelli sono infatti caratterizzate dalla dinamicità delle immagini e dei colori, che si fondono con uno dei quattro elementi fondamentali del pianeta Terra, l’acqua. L’artista non solo ha curato una scenografia in cui mondo digitale e naturale si incontrano, ma si è occupato anche del montaggio e della regia delle immagini che fanno da sfondo narrativo all’opera. Sul piano prettamente cinematografico particolare che emerge è l’accurata fotografia, caratterizzata da due diversi punti di vista: da una parte l’acquario visto frontalmente, quindi la prospettiva umana, dall’altra lo spettatore si trova alle spalle del monitor e può guardare il video riflesso nell’acquario, come se fosse un ologramma che osserva la scena. «È un’opera da attraversare – ha spiegato Sivelli – un viaggio lungo un anno cominciato dal bisogno narcisistico di avere un acquario in casa. Osservando il comportamento dei pesci ho cominciato a riscontrare non pochi parallelismi con la nostra società, quindi ho deciso di creare una serie di eventi “in acquario” per i pesci per vedere la loro reazione. Ho creato una serata in discoteca, li ho portati al cinema, in un film di cui erano loro stessi i protagonisti, e ad una mostra fotografica per osservarne le reazioni e le interazioni con la loro immagine. Ho avvertito il loro stato di prigionia e la corrispondenza con alcuni aspetti del nostro vivere quotidiano». Ad accompagnare le vicende dei pesci il sound design accentuato da un set up immersivo (ciò significa che lo spettatore viene circondato dai suoni), pensato e realizzato da Vladimir Costabile: «Quando Luca mi ha sottoposto il video che aveva realizzato – ha detto – la prima idea è stata quella di vedere l’acquario come un microcosmo e mi sono domandato se fuori da quel microcosmo ci fosse possibilità di vita. Da qui, per andare fuori da quel microcosmo, ho immaginato l’uso della psichedelia utilizzata assieme al concetto attualissimo di audio spaziale. Il tutto dà vita ad una riflessione: la psichedelia è ancora necessaria per poter evadere dal proprio acquario?». Non mancano nella traccia audio anche alcune citazioni di dialoghi e suoni tratti da film noti al pubblico, come “Paura e delirio a Las Vegas”, la riedizione di “Nosferatu” e anche “La grande abbuffata”. Inoltre, accanto all’installazione sono stati aggiunti altri due concept artistici, volti a coinvolgere il visitatore in un continuum di esperienze immersive e interattive. Utilizzando i rifiuti organici dei pesci, Sivelli il pattern delle livree su tre tele, creando un’ulteriore liaison tra elaborato artistico e frutti della natura. Per quanto concerne il lato interattivo della mostra, l’artista ha riempito un contenitore con alcune alghe e piante infestanti da acquario disidratate che possono essere toccate e sperimentate direttamente dal visitatore, il quale, non solo è immerso nell’ambiente sonoro e scenico di un mondo subacqueo, ma incarna anche simbolicamente il potere manipolativo dell’uomo. L’evento rappresenta solo una tra le varie iniziative proposte dall’Accademia per celebrare i 50 anni di attività che ricorrono proprio nel 2023. Nel corso dell’inaugurazione, il direttore Virgilio Piccari ha puntualizzato: «Sivelli dimostra la valenza della ricerca artistica in questo periodo. Sono perciò davvero orgoglioso e felice di essere riuscito a convincerlo a realizzare un progetto come questo in cui dimostra quanto un artista, interrogandosi, trovi sempre nuove dimensioni. L’opera ci ha molto gratificato e soprattutto lo ha fatto la decisione di Sivelli di portare ulteriormente avanti questo progetto». A partecipare al progetto, i docenti Aba Catanzaro, Simona Caramia e Giuseppe Negro, che, oltre ad ospitare l’arte di Sivelli, hanno avuto così l’occasione di offrire al pubblico una visita alla collezione permanente del BoCS, dando così forma ad un’area espositiva dai molteplici linguaggi artistici ed espressivi. Visto il successo riscontrato, l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e il BoCS Museum hanno deciso di prorogare la mostra “Werke Über Werke” a cura di Bruno La Vergata, costituita da 65 opere e da più di 150 manifesti realizzati dal graphic designer e artista cosentino.