Nessuna novità per Kata
Niente. Kata, la bambina di cinque anni sparita sabato dall’hotel Astor occupato, non si trova: le ricerche in città hanno dato esito negativo e ora, fino ad una nuova eventuale indicazione, si sono fermate. S’indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, reato di competenza della direzione distrettuale antimafia, ma nessun rapitore si è fatto ancora vivo, tranne una telefonata (“Ho io la bambina”, ha detto una voce in spagnolo a uno dei numeri messi sui volantini) che gli stessi inquirenti reputano di un mitomane. Poi il buio.
A rendere il tutto più complicato, e meno chiaro, anche la reazione dei genitori della piccina a queste giornate durissime. Dopo una “dimostrazione” in carcere del babbo Miguel Angel (ha bevuto detersivo), ieri sera anche la mamma Katherine ha fatto un gesto sconsiderato: ha ingerito della candeggina. Per la seconda volta in due giorni, è arrivato il 118 a soccorrerla. È stata ricoverata in ospedale, non risulta in pericolo di vita perché la quantità inghiottita era minima (5 ml). Per la donna è stata un’altra lunga giornata. Al mattino, ha fatto appelli, rivolgendosi direttamente a chi avrebbe preso la bambina. Al pomeriggio è stata sentita dai Magistrati, i PM Giuseppe Ledda e Christine Von Borries della DDA, titolari del fascicolo.
Domande le sono state poste anche sul suo arrivo all’hotel e sul racket delle stanze. Katherine pagò, come tanti altri, per prendere l’alloggio. Era accompagnata dall’Avvocato Daica Rometta dell’Associazione Penelope. Subito dopo è stata sentita Isabel, l’amica che per prima aveva diffuso sui social l’appello, fornendo il suo numero di cellulare. I Magistrati si sono fatti consegnare gli screenshot delle segnalazioni e delle telefonate. Decine di avvistamenti ovunque. L’ultimo proprio mentre le due donne tornavano in via Maragliano. Una donna era sicura di aver visto la bimba su un treno per Modena, l’ha fotografata, ha inviato le immagini ma quella bimba, pur somigliante, non era la piccola inghiottita dal nulla.
Ma tanto, troppo non torna. “Kata avrebbe pianto se fosse stata trascinata via – spiega la madre –. Chi l’ha presa conosceva la bimba”, azzarda ancora la donna, 25 anni, da 4 anni in Italia, sposata con un uomo attualmente in carcere per furto ma dal quale si è separata ma in buoni rapporti. I PM volevano far chiarezza anche sulle sparizioni di un paio occupanti “rivali”: Katherine avrebbe sostenuto di non averli più visti dalla sera prima o dal giorno della scomparsa di Kata. Proprio gli stessi che accusavano il fratello e che ce l’avevano con lei e i suoi familiari. Gli stessi, con grande probabilità, autori di un inquietante post sui social in spagnolo condito di emoticon: “Ricordate che avete una famiglia in Perù”.
Intanto, prosegue il lavoro dei Carabinieri. Il Comandante provinciale Gabriele Vitagliano ha fatto il punto sugli accertamenti.
“Parliamo di rapimento, ma per ora solo da un punto di vista statistico, delle probabilità. Quasi sicuramente la bambina non è dentro l’albergo e l’ipotesi che sembra più probabile è che sia stata portata via da un adulto”, ha detto ai cronisti.
Molte delle piste rimangono aperte anche se alcune, con il passare delle ore e l’evolversi degli accertamenti, stanno perdendo consistenza.
Accantonata o quasi l’ipotesi dell’allontanamento volontario (nessuna traccia sul Mugnone, in Arno, alle Cascine) e dell’incidente nella struttura. Domenica sera i Carabinieri sono tornati anche a verificare un’intercapedine che un ex dipendente dell’albergo occupato da quasi un anno aveva segnalato. Ma lì dentro, la bambina sembra proprio non esserci. Tra le ipotesi, anche quella che sia stata portata all’estero. Ritorsione? Vendetta? “Se è stato un rapimento, potrebbe essere”, risponde il Generale Vitagliano. Ieri sera, i cinofili si sono presentati in via Monteverdi, in alcuni alloggi INPDAP occupati. Vicino all’Astor. C’è un collegamento?