L’imprenditore Giovanni Sasso è volato al Cielo per aver rimproverato un 17enne
Non ce l’ha fatta Giovanni Sasso, titolare dell’auto e moto salone di viale del Risorgimento a Cellole, aggredito lo scorso 9 giugno da un 17enne all’esterno del proprio negozio. Le indagini ancora non sono concluse e le versioni su quanto accaduto sono molteplici e ancora da verificare con certezza. Secondo le prime ricostruzioni, nel tardo pomeriggio del 9 giugno un uomo stava gettando gusci di arachidi proprio fuori alla concessionaria di Sasso. A questo punto, secondo alcuni, la moglie dell’imprenditore sarebbe uscita in strada invitando l’uomo a non gettare immondizia davanti all’ingresso del salone, ricevendo insulti dall’uomo. A questo punto la donna avrebbe chiesto l’intervento del marito. Secondo altri invece l’imprenditore avrebbe assistito in prima persona a quanto accaduto poiché si trovava affacciato al balcone della sua abitazione, che sorge vicino alla sua attività commerciale.
Il 43enne, sceso in strada, avrebbe quindi rimproverato nuovamente l’uomo. Da ciò sarebbe nata un’accesa discussione alla quale avrebbe preso parte anche il nipote minorenne. Qui le versioni sono nuovamente discordanti. Secondo alcuni, infatti, il 17enne avrebbe spinto il commerciante che, caduto per terra, ha battuto violentemente la testa sull’asfalto. Secondo altri, invece, il minorenne avrebbe colpito con un pugno l’imprenditore, che sarebbe quindi caduto battendo la testa. Le condizioni di Giovanni Sasso sono apparse subito gravissime. L’uomo è stato infatti ricoverato alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno in coma. Qui, dopo otto giorni di agonia, è arrivato il tragico epilogo. L’uomo lascia la moglie Teresa e tre figli piccoli.
A condurre le indagini per stabilire con precisione la dinamica e le eventuali responsabilità sono i Carabinieri di Sessa Aurunca, che hanno acquisito le testimonianze delle persone presenti. Al momento, anche considerato il decesso dell’imprenditore, l’accusa contestata al minorenne è di omicidio colposo.