Le nuove frontiere dell’arte al tempo delle AI Generative

La tecnologia che incontra l’arte, l’arte che incontra la tecnologia e la trasforma per raccontare il contemporaneo, rispondendo e anticipando lo spirito del tempo e dei tempi, giocando con nuove forme, nuovi spazi e spazialità, raccontando il mondo e offrendone quelle nuove visioni che l’arte stessa è deputata a intercettare, narrare, criticare e costruire.
Nel periodo storico che più ha visto l’esplosione dell’arte digitale nelle sue tante – e sempre nuove – forme, il 29 giugno 2023 alle ore 11.00 la digital art “sale in cattedra” con il forum “Le nuove frontiere dell’arte al tempo delle AI Generative” frutto dell’incontro tra IULM AI Lab e Var Digital Art. L’appuntamento sarà un’occasione per conoscere da vicino e riflettere sull’intersezione tra Intelligenza Artificiale, Arte, mondo accademico e impresa al fine di illustrare lo stato dell’arte dell’AI generative, avviare un momento di confronto sugli aspetti più artistici offerti da queste tecnologie e l’importanza di percorsi di formazione al passo con le ultime evoluzioni
Un riconoscimento che porta con sé una riflessione: l’arte digitale, nata da quella “Gen Z” e da quella “Nerd Generation” cresciuta tra codici e algoritmi, sta trovando il suo spazio di riconoscimento ed elezione, innestando nell’immaginario collettivo una considerazione in grado di ridisegnare scenari: l’arte digitale è arte, può raccontare il mondo attraverso sue regole proprie in grado di permeare la quotidianità e la nuova fruizione dell’arte stessa.
L’arte digitale è una pratica artistica che utilizza la tecnologia digitale come parte fondamentale del processo creativo o di presentazione espositiva. Si inizia a parlare di Digital Art già negli anni ’50 e si rintraccia in due programmatori, Ben Laposky e Manfred Frank, i suoi precursori: sono stati loro a creare per primi l’oscillogramma, una funzione matematica in grado di generare una rappresentazione grafica che può essere distorta variando la lunghezza d’onda dei raggi di luce nel tubo catodico. La Digital Art si diffonderà poi maggiormente e tipicamente a partire dagli anni ’80: i suoi campi più conosciuti sono la fotografia digitale, il digital imaging, la net art, la pixel art, la crypto art e la più recente arte generativa (o prompt art). Computer Art, Crypto Art, metaverso, NFT, blockchain, AI generative, VR, phygital… se queste sono le tante forme/idee dell’arte digitale di oggi, in Italia, tra i primi a intercettare in maniera sistematica questo nuovo corso e le sue diverse declinazioni, è stato il progetto Var Digital Art (VDA). Nato all’interno di Var Group come polo dinamico di sperimentazione, studio, ricerca e produzione dedicato al rapporto tra Arte, Digitale e imprese, dal 2018 VDA ha avviato una riflessione e un’indagine sull’avvento e sulla diffusione delle “nuove tecnologie” attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, per riflettere sul loro valore culturale e sul loro impatto sociale in ogni ambito. Var Digital Art indaga gli scenari dell’innovazione tecnologica attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, organizzando esposizioni, incontri e momenti di formazione, dando vita a contaminazioni tra discipline e professionisti.

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