Calabria: l’innovativo omaggio di Vincenzo Greco a Franco Battiato
Per la prima volta, in omaggio all’arte di Franco Battiato, un autore si lancia in un doppio e complementare percorso interpretativo. Si tratta del progetto del calabrese Vincenzo Greco: scrittore e musicista originario di Vibo Valentia. Ha pubblicato contestualmente un libro e un disco dedicati alla carriera artistica del cantautore siciliano. Le presentazioni, in giro per l’Italia, avvengono in forma di concerto. «Mi misuro con un gigante» ha spiegato «lo faccio con il massimo dell’umiltà». Scrittura, musica e filosofia del diritto: passioni e professioni che Vincenzo Greco (conosciuto anche come Evocante) ha fatto sue nel corso della vita accanto a quella per un artista unico nel suo genere come Franco Battiato. Il titolo del libro, “Battiato. Una ricostruzione sistematica. Percorsi di ascolto consapevole” – con prefazione di Stefano Pio, figlio di Giusto Pio, coautore con Battiato di ben 128 brani – edito dalla più importante casa editrice in campo musicale, la Arcana, si affianca dunque all’album di cover “Fino a tardi. Viaggi sonori con Battiato”. Una ricostruzione sistematica intende rifare l’intero percorso artistico di Franco Battiato proponendo un approccio inedito, interpretandolo cioè come un sistema e seguendo un’impostazione scientifica e non agiografica. L’opera di Battiato possiede infatti le caratteristiche fondamentali di un sistema, tali sono la completezza, la coerenza e l’interrelazione tra le parti, ovvero la possibilità di leggere ogni singola parte in relazione ad altre parti e all’intero. Il testo procede quindi per gradi individuando i temi portanti della sua produzione artistica (non solo quella musicale, ma anche cinematografica e persino pittorica). Ogni capitolo è incentrato su singoli temi, dalla musica ferma alla tecnica dei ritagli, dal rapporto con la lontananza a quello con la natura, all’espressione di sentimenti quali l’amore e l’indignazione, con riferimenti costanti al messaggio ultimo di Battiato, che è di tipo soprattutto spirituale. molti sono inoltre i riferimenti ai suoi sodalizi (Giusto Pio, Manlio Sgalambro) e alla produzione classica, temi finora poco indagati. Come molte sono le spiegazioni dell’humus culturale in cui Battiato è cresciuto, maturando consapevolezze e ispirazioni poi sublimate in prodotto artistico. Alla fine di ogni capitolo ricostruttivo è indicata una playlist, con relativo QR code che costituisce un percorso ragionato di ascolto su ciascuno dei temi trattati. «Ciò che mi ha spinto a scrivere il libro – racconta l’autore – oltre alla forte passione che sin da bambino ho per Battiato, è anche il desiderio di interpretare questo grande artista; finora di lui sono state fatte tante biografie, ma poche o forse nessuna interpretazione in senso oggettivo, cioè porsi davanti al suo intero percorso artistico, più che davanti alla sua persona, attribuendo un significato. Ecco, ciò che ho voluto fare è stato individuare dei percorsi che spiegano l’intera vita artistica di Battiato, compresa quella che ha svolto nel cinema e nella pittura, identificando delle tematiche e legando tra loro brani anche distanti nel tempo e anche forme d’arte diverse per rintracciare questi significati». Nel disco, in un primo momento, le atmosfere sono spesso pulsanti, a volte rock, con una propensione al ritmo, poi tutto si fa rarefatto e sospeso per dare spazio alla meditazione e alla riflessione, fino ad arrivare ai due brani finali strumentali: uno, “L’oceano di silenzio”, in cui l’autore fa parlare solo la musica, togliendo del tutto il testo, in modo da fare entrare in questo brano quanto più silenzio possibile, e l’altro, il finale “Viaggi sonori evocanti”, scritto da Evocante, dieci minuti di musica che rievocano molto le atmosfere del Battiato sperimentale e di quello classico. Scrittura e musica si incontrano già all’interno del volume stesso, con una playlist alla fine di ogni capitolo da ascoltare (tramite un QR Code) e che riprende i temi trattati nelle pagine precedenti. Accanto a quello editoriale, il progetto musicale vero e proprio: «Ho scritto questo libro e nel frattempo ho registrato anche un disco; qualcuno lo chiama disco di cover, io più che “cover” direi “individuazione di percorsi”; una verifica di alcune mie ipotesi interpretative dal punto di vista musicale. Sono due prodotti che vanno di pari passo. Diciamo che è a tutti gli effetti un progetto a tre punte perché c’è l’aspetto editoriale, quello discografico e concertistico. Da qui l’idea della presentazione in forma di concerto: piuttosto che presentare in maniera classica e canonica un libro con le solite chiacchierate lo presento anche suonando e cantando diversi brani, con la consapevolezza del fatto che mi misuro con un gigante, perciò lo faccio con il massimo dell’umiltà».