Regali a minorenni in cambio di sesso

Il sospetto è che quell’uomo facesse regali ad alcuni dei ragazzi della società sportiva di cui era stato Dirigente, in cambio di rapporti sessuali. Alcune voci sul suo conto si erano rincorse a lungo per le vie della città manfreda. Frutto forse di qualche confidenza ma più probabilmente delle prime testimonianze rese dai genitori dei giovani coinvolti.
Un’indagine partita da una segnalazione al Commissariato di Faenza, passata dalla squadra Mobile di Ravenna e approdata, infine, per competenza sul principale dei reati contestati, sin davanti alla DDA di Bologna.
Sulla base degli elementi fin qui raccolti (l’indagine è ancora in fase preliminare), il PM Elena Caruso ha chiesto e ottenuto dal GIP Letizio Magliaro l’applicazione della custodia cautelare in carcere sul sospettato, un ultrasessantenne finora incensurato.
Dell’indagato – a tutela dei ragazzini che secondo l’accusa ha avvicinato – non riporteremo le generalità, l’età esatta e nemmeno il tipo di società sportiva del Faentino per la quale era stato Dirigente o la città in cui questa ha sede. Possiamo però aggiungere che la misura era stata notificata al diretto interessato nelle settimane scorse proiettandolo inizialmente dentro al carcere di Forlì.
Quindi, in seguito alla richiesta di sostituzione misura cautelare fatta dal suo legale (l’Avvocato Laerte Cenni) direttamente al GIP bolognese che aveva firmato l’ordinanza, l’uomo si trova ora ai domiciliari. Intanto sull’indagine pende una richiesta di incidente probatorio: ovvero di sentire i minorenni presumibilmente coinvolti – tutti tra i 15 e i 17 anni – in un contesto protetto alla presenza delle parti (Procura e difesa) confinate dietro a un vetro e con il GIP unico titolato a rivolgere le domande ai minori. Non è escluso che a tutto l’iter possa partecipare pure uno Psicologo (o uno Psichiatra) specializzato in casi di minorenni abusati: e dunque titolato a inquadrare pure la loro capacità di esporre ciò che potrebbero avere subito.
Da parte sua l’indagato nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento le verifiche della Polizia hanno delineato il possibile avvicinamento di almeno tre ragazzini. E tre sono pure i reati contestati per un totale di cinque capi d’accusa: oltre alla prostituzione minorile (che ha determinato la competenza territoriale su Bologna), ci sono anche la violenza sessuale (per un unico episodio) e l’induzione a compiere atti sessuali.
Motore di tutto – sempre secondo l’ipotesi accusatoria – sono stati i regali. Regali che l’uomo avrebbe utilizzato per superare le iniziali diffidenze dei ragazzini e per arrivare a ottenere da loro qualcosa in cambio, forte anche della sua posizione dirigenziale.
Nella lista provvisoria dei “doni”, oltre a semplici ricariche telefoniche, compaiono pure oggetti non certo avvicinabili da un preadolescente in condizioni di normale paghetta genitoriale. Vedi scarpe sportive da centinaia di euro e addirittura un iPhone da ben mille euro.
Un ultimo accenno per quanto riguarda la legge. Dal punto di vista del codice penale, chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità (anche solo promessi), è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 1.500 a 6.000 euro.

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