Recensione al libro: “Sette Porte”, di Grazia Velvet Capone
Ci siamo accinti alla lettura di questo libro con un certo scetticismo, non perché non ci interessassero gli argomenti che pensavamo l’autrice trattasse, ma perché li ritenevamo complicati e difficili da comprendere per una mente razionale come la nostra. Infatti, man mano che ci addentravamo nella lettura dei brani che compongono il libro ci accorgevamo che in effetti non avevamo tutti i torti. Ci siamo accorti che dovevamo leggere e rileggere più volte alcuni passi che non erano di facile comprensione. Comunque, alla fine della lettura delle storie, pur con una certa difficoltà, un’idea di fondo ce la siamo fatta. A nostro parere solo la scrittrice potrebbe chiarire ciò che in fondo non abbiamo capito. In tutti i racconti abbiamo notato che lei, con linguaggio ricercato e ricco di metafore, aforismi, di simbologie che rimandano a un passato aulico, lancia dei messaggi che si situano a metà strada e che fluttuano al di sopra delle nostre teste, tra attaccamento alle cose terrene ed elevazione a uno stadio di visioni ultraterrene. È un’opera ricca di rimandi a tradizioni e riti tribali con riferimenti a ciò che di spirituale e di incomprensibile pervade il mondo di noi umani. Crediamo che l’autrice, attraverso le sette porte a cui si riferisce il titolo del libro, voglia permettere ai lettori acuti e perspicaci, portati a comprendere la profondità spirituale insita nelle cose terrestri, una proiezione nel loro ricco mondo interiore. Un mondo fondamentalmente impegnato nella ricerca della pace individuale e universale, fatto di amore, di fratellanza, di condivisione, di ricerca dell’immanente e della felicità che vada oltre i cinque sensi di cui noi siamo comunemente dotati. Chi riesce a entrare in empatia con ciò che ha narrato l’autrice entra in contatto profondo con la sua umanità oltre che con la sua innata spiritualità. Possiamo dire che solo verso la fine, e specialmente nella lettura attenta dell’ultimo brano intitolato “Damnatio Memoriae”, ci è stata più chiara l’intenzione dell’autrice. In tal modo ci siamo posti la domanda: dove ci avrebbe condotto la fine dell’avventurosa lettura di questo libro?
Grazia Velvet Capone vuole aprire il suo cuore e la sua anima di donna profondamente legata ai sentimenti più nobili che albergano nell’animo umano, visti e sviscerati dalla sensibilità e dall’acuta visione di un occhio preveggente. Il libro è adatto per lettori attenti e inclini alla meditazione profonda delle cose e dei fatti spirituali che interagiscono con l’agire degli esseri umani. Nonostante le iniziali difficoltà, alla fine ringraziamo l’autrice per averci spinto a riflettere su argomenti di così elevato contenuto sentimentale e letterario.