Il Prof. Paolo Mesolella ha pubblicato un libro sul Campo di concentramento tedesco di Sparanise e sugli eccidi nazisti nell’Agro caleno
È stato appena pubblicato su Amazon l’ultimo, interessante libro su “Il Campo di concentramento tedesco di Sparanise e sugli eccidi dell’Agro caleno”. Il libro, ricco di testimonianze e di foto, contiene anche il Diario di guerra dell’orfanotrofio “Padre Semeria” e Le Memorie di prigionia a Dacau del deportato sparanisano Nicola Fusco. Tra le 90 testimonianze autografe di numerosi deportati nel campo di concentramento sparanisano ci sono quelle dell’ex Presidente della Regione Campania Ciro Cirillo, del Generale Alfonso Cascone di Pompei, del Generale Andrea Cucino e dei deportati Mariano Paolozzi, Giuseppe Spera di Sarno, Antonio Zannini, Brunello Riccio Flentjen e Alfonso Lombardi che hanno parlato del campo sparanisano nelle loro memorie. Nel libro vi sono anche il ricordo di Don Francesco D’Angelo, deportato nel campo di Sigmaringen, e documenti inediti su Filippo Mandara, il giovane sparanisano diventato Capo Medico nell’ospedale del campo di Dachau. Sono veramente tanti i testimoni che impreziosiscono questo scrigno di storia locale: ben 90 le testimonianze e numerosi anche i documenti e le foto d’epoca. Ma il testo non parla solo del campo di concentramento e degli eccidi di Sparanise: parla anche degli eccidi perpetrati dai nazisti a Calvi Risorta, Pignataro Maggiore e Montanaro, dei bombardamenti e delle vittime causate dagli ordigni bellici. “La pubblicazione – spiega il Preside Mesolella – è nata anche per far conoscere i “cunicoli” scavati dai tedeschi nei pressi della ferrovia, e venuti alla luce una decina di anni fa; per definire il numero esatto delle vittime dell’eccidio di Via De Renzis, per non dimenticare i bombardamenti di Casa Palmese a Sparanise, del seminario di Calvi che travolse la famiglia Gagliardi e quello che uccise le povere suore della Confidenza Castallo a Teano. Il libro è nato anche per ricordare episodi drammatici di vite spezzate, come quella del piccolo Enzo Merola, ucciso in braccio alla giovane madre, di Annamaria Ventriglia, uccisa a bruciapelo da un inglese. E poi la storia di Vitaliano Feola e di sua figlia Maria, quella di Alonzo Salvatore, ucciso mentre teneva la figlia per mano e la morte dei fratellini Palmieri causato dallo scoppio di una bomba a mano. Alla manifestazione, promossa dalla pubblicazione di questo libro è una buona occasione per ricordare ai distratti (e sono tanti) il campo di concentramento tedesco di Sparanise. Un campo dove sono passati migliaia di deportati dal casertano, dal napoletano e dal salernitano, molti dei quali di passaggio prima di essere inviati ai campi di lavoro in Germania. È il caso del giovane Giovanni Desiderio di Castellammare di Stabia, deportato a Dacau a soli 16 anni, di Padre Gaspare Tessarollo, dei Presidi Perrillo e Paolozzi e del Maresciallo Walter Scialdone di Sparanise che hanno avuto la ventura di essere deportati nel campo di concentramento di Sparanise. Un libro che ricorda anche l’eroismo del ferroviere Giovani Fiorillo e delle donne sparanisane che con il loro coraggio, posto nel cercare di liberare i prigionieri dal campo, hanno donato al paese il titolo di “Città” e la Medaglia d’Oro al Merito civile.