Musica napoletana e Gospel nella Basilica di Santa Chiara
“Incanti musicali. La luce della rinascita” è il titolo del concerto a cura dell’Orchestra Stabile della Canzone Napoletana del Conservatorio di Musica Nicola Sala di Benevento, diretto dal Maestro Luigi Ottaiano e del coro Eyael, guidato dalla cantante Enrica Di Martino, che si svolgerà venerdì 4 agosto alle 20.30 nella basilica di Santa Chiara di Napoli. La serata, ad ingresso gratuito, è organizzata dalla Provincia Napoletana del Santissimo Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori di Napoli e dal Complesso Museale di Santa Chiara per l’ottantesimo anniversario del bombardamento sulla chiesa e del successivo incendio che distrusse l’apparato settecentesco che aveva ricoperto l’impianto trecentesco e gotico della chiesa e il settantesimo dell’avvenuta ricostruzione grazie all’intervento diretto dei frati che hanno curato il posizionamento di ogni singola pietra. Da Napoli che interagisce con il mondo la musica verrà utilizzata per veicolare l’idea di pace universale. Le elaborazioni musicali dei brani che saranno eseguiti durante il concerto sono realizzate cercando di creare un suono classico, con dialoghi fra i vari strumentini e una base solida del quartetto ritmico cui si aggiunge qualche elemento di modernità ritmica e armonica. Padre Massimiliano Scarlato, frate francescano spiega così l’evento: «Il concerto è un messaggio di speranza. Dal buio, dalla disperazione, dalle atrocità della guerra, che ha portato al bombardamento che ha distrutto la nostra Santa Chiara il 4 agosto 1943, alla gioia in musica del 4 agosto 2023. La musica ha una forza incredibile e con questo concerto lanciamo un messaggio forte di pace e fratellanza ‘utilizzando’ la bellezza della musica classica napoletana unita al Gospel». Insomma la Basilica, capolavoro dell’arte gotica, si apre alla città così come il famosissimo Chiostro che sarà visitabile, sempre ad ingresso gratuito, dopo il concerto. Tra le canzoni proposte dal Coro Eyael sarà eseguita Munasterio ‘e Santa Chiara, arrangiata per coro a quattro voci e I’ te vurria vasà. La Chiesa di Santa Chiara oggi si presenta nelle sue originarie forme gotiche provenzali, con una facciata a larga cuspide, nella quale è incastonato l’antico rosone traforato, con il pronao dagli archi a sesto acuto. L’interno è a navata unica con dieci cappelle per lato. Caratterizza il presbiterio la presenza di monumenti funebri della famiglia reale angioina. Al centro campeggia la tomba di Roberto d’Angiò realizzata dai fratelli Bertini, mentre le due tombe sul lato destro, destinate ad accogliere le spoglie di Carlo di Calabria e Maria di Valois, si devono al grande Maestro Tino di Camaino. Il 4 agosto del 1943 la chiesa venne quasi del tutto distrutta da un violento bombardamento aereo. Essa fu ricostruita e restaurata sotto la direzione di Mario Zampino, secondo l’originario stile gotico. Dieci anni dopo, il 4 agosto del 1953, la chiesa fu riaperta al culto.