Caivano (NA) – “Dietro la passerella di Giorgia Meloni a Caivano c’è solo l’odore repellente di propaganda a buon mercato sorretta da truppe cammellate e pupazzi di cartone”
Dalla pagina Facebook Lorenzo Tosa riportiamo:
Ha avuto il coraggio di denunciare, di rompere il clima di omertà e connivenza che regna a Caivano, si è messa contro tutto e tutti per difendere e proteggere la figlia stuprata dal branco a 12 anni. Ha chiesto a Giorgia Meloni di venire a visitare la scuola di sua figlia per capire di cosa stiamo parlando.
Invece la Presidente del Consiglio non l’ha neanche degnata di uno sguardo, di una parola, nulla.
“Giorgia Meloni ha voltato la faccia, non mi ha voluto vedere. Mi ha trattata come se avessi la lebbra. Oggi ho assistito a una prova di disumanità. Io mi sono messa un quartiere contro per denunciare le violenze, ci ho messo la faccia e lo Stato non sa che farsene” ha detto questa mamma a “La Stampa” con incredibile dignità.
Quando la finzione passa, il fumo si dirada e lascia intravedere la realtà, ecco che il castello crolla sulle sue stesse menzogne.
Dietro la passerella di Giorgia Meloni a Caivano c’è solo l’odore repellente di propaganda a buon mercato sorretta da truppe cammellate e pupazzi di cartone.
Questo è quello che intendiamo quando ci sgoliamo per far capire la differenza tra la presenza discreta e sentita dello Stato e una sguaiata passerella da sventolare ai Tg la sera, in attesa del prossimo dramma da cavalcare, il nuovo “luogo del delitto” su cui piantare la bandierina.
A me una “politica” così, che usa le tragedie e calpesta il dolore, fa semplicemente ribrezzo e spavento. E non è questione di destra o sinistra. È questione di decenza e di umanità, queste sconosciute.