Governo – Sulla Giustizia c’è il rischio di far saltare molti processi in corso

La maggioranza di centrodestra approva l’ennesimo Decreto contenente le misure più diverse, senza alcuna omogeneità, utilizzando ancora una volta lo strumento della decretazione d’urgenza al di fuori del perimetro che la Costituzione gli concede. Solo con molta fantasia, infatti, si può definire questo provvedimento un decreto giustizia. In realtà, esso contiene disposizioni urgenti sulle materie più disparate: dalle intercettazioni (col rischio concreto di rendere inutilizzabili quelle effettuate nei processi in corso), alla tutela dell’orso marsicano, al reato di incendio boschivo, all’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi, alla destinazione della quota IRPEF dell’otto per mille, all’abolizione degli obblighi di isolamento rispetto al Covid, agli interventi sul processo minorile, a quelli sull’organizzazione del ministero della Cultura.
Durante la dichiarazione di voto, Lacarra ha ben sintetizzato il quadro con una battuta: “scorrendo tutte le materie oggetto di questo Decreto, in questo lungo elenco di argomenti ho trovato un solo nesso, l’unico che mi pare logico, quello tra San Francesco e la salvaguardia dell’orso marsicano”.
In Aula abbiamo ribadito la totale incapacità del governo di procedere seguendo una visione chiara e una linea omogenea. Non solo, l’Esecutivo tende ad accentrare sempre più poteri, con il Parlamento che viene sempre più spesso esautorato di ruolo e funzioni.

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