La proposta popolare “Un cuore che batte” a Caserta non la fanno firmare
È pervenuta in redazione una nota che ha dell’incredibile, lascia basiti. Una proposta di legge popolare sostenuta da un centinaio di Associazioni e che è possibile firmare in tutta l’Italia. A Caserta non è possibile firmare perché non c’è nessuno negli uffici del Comune che permette di firmare. Alcune signore prima per telefono poi con lettera scritta ci hanno segnalato l’assurda situazione: hanno provato più volte a telefonare o ad andare nella sede del Comune in località Falciano e nella stessa sede comunale di Piazza Vanvitelli ma gli è stato risposta che mancava personale per far mettere un paio di firme. In redazione ci è pervenuta perfino la risposta data dal Segretario generale della Città di Caserta Salvatore Massi, alla richiesta di una cittadina e di un’Associazione. Il suddetto Segretario Generale a proposito della proposta di legge di iniziativa popolare “Un cuore che batte” (Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17 maggio 2023), l’invio della modulistica e la messa a disposizione per la raccolta delle firme, risponde in questo modo: “La presente si riscontra la richiesta in oggetto, nota acquisita al protocollo generale in data 5 luglio 2022 al n. 80557, comunicando l’impossibilità del Comune di Caserta a svolgere l’attività richiesta (per mettere la firma) a causa del ridotto numero dei dipendenti in servizio…”. Premesse che per far firmare un paio di persone basterebbe un solo dipendente per una decina di minuti, non si capisce perché negare e non consentire il diritto costituzionale di un voto di iniziativa popolare, che invece viene permesso in tutta Italia dove richiesto. Ricordo a quanti impediscono con due righe, il sacrosanto diritto di voto, che la suddetta Proposta di Legge di iniziativa popolare è stata depositata il 16 maggio 2023 alla Corte Suprema di Cassazione per introdurre nell’art.14 della legge 194 del 22 maggio 1978 il comma 1-bis, il seguente comma: “Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso”. Un testo di grande umanità. Sono numerosi i promotori dell’iniziativa: l’Associazione Ora et Labora in Difesa della Vita, l’Associazione Pro Vita & Famiglia, Federvita Piemonte, il Movimento Con Cristo per la Vita, l’Associazione Opera Padre Gabriele, il Comitato Verità e Vita, il Movimento Militia Christi, Generazione Voglio Vivere, il Movimento nazionale Rete dei Patrioti, Tradizione Famiglia Proprietà, Tele Maria, la Voce Cattolica, l’Associazione Crociata Cattolica per la Regalità di Gesù Cristo, Himmel Associazione, Croce Reale Rinnovamento nella Tradizione. La proposta di legge, obbligando il medico a mostrare alla madre intenzionata ad abortire il nascituro e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso, ha lo scopo di dare piena applicazione alla legge sul consenso informato, in quanto è obbligo giuridico e deontologico del Medico che la donna abbia il diritto di essere resa consapevole della vita che porta nel grembo, una vita con un cuore che pulsa. Il Medico che effettua la visita che precede l’aborto, infatti, ha l’obbligo di fornire un’informazione cruciale, che né per legge divina né per il diritto naturale, può essere nascosta alla donna. Poiché i Medici non obiettori sono coloro che fanno la visita che precede l’aborto, diventerà un obbligo che, se non ottemperato, li renderà responsabili nei termini previsti dalla legge sul mancato o incompleto consenso informato. È un fatto che dove è stato introdotto un provvedimento simile, il numero di aborti è crollato sensibilmente. Perciò è importante mostrare la realtà della vita nel grembo materno, come prevede la proposta di legge di iniziativa popolare “Un cuore che batte”, per difendere la vita umana innocente, contro chi ritiene l’aborto un diritto insindacabile e la 194 un qualcosa di intoccabile. Si tratta di una proposta di legge, che per la sua importanza non può lasciare indifferenti. Tutta la società è chiamata a firmare perché il diritto alla Vita è il diritto fondamentale di tutti i diritti umani e va tutelata e difesa sin dal concepimento. Il nascituro nel grembo ci parla con il battito del suo cuore. Con una firma si può rispondere al suo grido di aiuto! Oltre alle Associazioni promotrici sono molti altri i Movimenti e le Associazioni che aderiscono all’iniziativa. Tra i tanti: Associazione Opera dell’Amore, Ischia per la Vita, Centro Aiuto alla Vita “Santa Gianna” di Cava de’ Tirreni (SA) , Centro Aiuto alla Vita di Ragusa, Movimento per la Vita di Venezia–Mestre, Centro Aiuto alla Vita di Loreto, Nova Civilitas Giovani, CitizenGO, Human Life International, CAV Torino 1, CAV Terni, “Io sono” associazione di promozione sociale, CAV La Spezia, MPV La Spezia, Centro Cultura Vita “Osea” Liberi Varese, Popolo della Famiglia Casentino, Popolo delle Mamme, Milano Piazza Fontana Tutta la documentazione per l’attivazione della raccolta firme è stata inviata tramite posta elettronica certificata in tutti i Comuni di Italia, ed è possibile firmare nel proprio Comune di residenza entro il 7 novembre 2023. Tanto lavoro e tante Associazioni prese in giro, perché nella città di Caserta non c’è un amministrativo che è possibile impiegare dieci minuti per permettere il diritto di firma. Da parte nostra consigliamo di telefonare al Comune di appartenenza per sapere in quali giorni ed orari firmare, se non è stata ancora attivata la raccolta firme invece telefonate al 346.7035866.